«Fannulloni, la pacchia è finita»: la festa di Libero, Giornale e Tempo per lo stop al reddito di cittadinanza

I quotidiani puntano sulla «rivolta degli orfanelli di Conte». E accusano Pd e M5s: «Soffiano sulla protesta». Il leader grillino: Meloni volta le spalle a chi soffre

A volte basta un sms per festeggiare. Ieri, 28 luglio, 169 mila percettori del Reddito di cittadinanza hanno ricevuto dall’Inps la comunicazione della sospensione del sussidio a partire dal primo agosto. Il messaggino è arrivato a chi si trova all’interno di nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65 come prevede la nuova normativa. L’ultima rata che hanno percepito è dunque quella del 27 luglio scorso. E oggi scatta l’esultanza su Libero, Il Tempo e Il Giornale. «La rivolta dei fannulloni orfanelli di Conte», titola il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. E ancora: «Monta la protesta. A Napoli uffici Inps presi d’assalto. Pd e M5s soffiano sulla protesta». Il quotidiano di Augusto Minzolini invece sostiene che ci fosse qualcuno che era in partenza per Sharm-El-Sheik quando ha ricevuto l’sms.


L’esultanza

Il Tempo invece sceglie un refrain caro a Matteo Salvini: «La pacchia è finita». E ricorda: «Ci è costato oltre 20 miliardi tra i controlli flop di Tridico, furbetti e soldi non dovuti». In una nota l’Inps ha spiegato che con l’sms ha informato gli interessati della sospensione del beneficio. Ricordando che c’è la possibilità di una presa in carico dei servizi sociali: in questo caso la sospensione sarà revocata. E sottolineando che «questa eventualità riguarda esclusivamente le persone che versano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo». A giugno hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza un milione e 10.536 persone. La spesa complessiva è stata di 590,8 milioni di euro. L’importo medio a famiglia a giugno è stato di 565,69 euro. Il Sud ha complessivamente due terzi dei beneficiari totali. A Napoli lo percepiscono 146 mila famiglie.


Il sussidio

Nel capoluogo della Campania sono 373mila persone coinvolte. L’ assegno medio arriva a 652,58 euro. A Napoli ci sono più beneficiari di Lombardia, Piemonte e Veneto (quasi 139mila) e più dell’intera Italia Centrale (143mila). Si capisce quindi perché sono stati presi d’assalto gli sportelli e il centralino dell’Inps. E c’è anche chi segnala qualche problema correlato: «Finora ho impiegato 102 percettori del reddito in vari progetti in favore della comunità. E adesso?», dice Giacomo Pirozzi, sindaco di Calvizzano, un piccolo comune a nord di Napoli. Chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è ritenuto occupabile, cioè ha tra i 18 e i 59 anni di età, non ha persone disabili a carico e non ha minori a carico, potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps. Per il resto si attende il nuovo assegno di inclusione che riguarderà sempre chi ha minori, anziani o disabili in casa. La misura sarà attivata dal primo gennaio 2024.

Conte e Meloni

Intanto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte va all’attacco in un’intervista a La Stampa. «Agli ex parlamentari ridanno il ricco vitalizio, ai poveri tagliano il reddito la risposta non è la card da 380 euro, solo per le famiglie di 3 persone: due spese ed è tutto finito», dice a Federico Capurso. Dice che il taglio è «un modo per dire “adesso arrangiatevi”». Per il grillino «si è giocata una partita politica sulla pelle delle persone». E ancora: «Poco importa al governo se queste persone stiano attraversando un momento di difficoltà dovuto alla mancanza di lavoro o se quei soldi servivano per integrare uno stipendio da fame. Dal primo agosto, zero». E conclude: «Meloni ha voltato le spalle a chi soffre senza neanche metterci la faccia, con un sms».

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