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La vacanza da incubo di Matteo Bassetti: «Nave in ritardo di due ore, maleducazione, sporcizia e un conto troppo salato»

02 Agosto 2023 - 08:19 Redazione
matteo bassetti nave moby
matteo bassetti nave moby
Il medico del San Martino di Genova contro Moby per la tratta su Olbia

Il medico del San Martino di Genova Matteo Bassetti è arrabbiatissimo. Non solo con i colleghi che hanno firmato un esposto contro di lui, dei quali ha promesso la radiazione. Ma anche con la nave Aki della compagnia Moby, in servizio da Olbia a Genova. Alla quale imputa «Maleducazione, ritardo, sporcizia, incapacità relazionale, prezzi folli e tanta rabbia per quelle poche aziende italiane che fanno male all’immagine dell’Italia». Lo status del dottore su Facebook è chiarissimo: «Un breve racconto: nave programmata per le 21,30 ma con un ritardo di 2 ore. Ci imbarcano alle 23, dopo aver preso la cabina (imbarazzante), saliamo al ristorante alla carta con i ragazzi, parecchio affamati, e troviamo una catena di ferro sulla porta: un cameriere ci dice che il ristorante è già chiuso e che, se avevamo qualche lamentela, di rivolgerci al Commissario di bordo. Mi reco quindi dal commissario di bordo che, con fare molto strafottente, si rifiuta di comunicarmi il suo cognome, dicendomi che lui si chiama Maurizio e che il ristorante è chiuso perché sono le 23 e a quell’ora chiude a prescindere da quando la nave è partita. Peccato che la nave è arrivata in ritardo di 1 ora ed è salpata alle 23…».

A quel punto arriva la soluzione all’italiana: «Ripieghiamo allora su una pizza al trancio: 71 euro per 9 tranci gommosi e unti, indegni di chiamarsi pizza. Per descrivere la pulizia delle cabine e la cura degli spazi comuni ho fatto direttamente alcune foto che si commentano da sole, anche perché ho finito il vocabolario. Tutti questi mirabolanti e straordinari servizi per la modica cifra di 1300 euro andata e ritorno con auto e cabina. Sulla nave viaggiano italiani, ma soprattutto stranieri». La conclusione è sconsolante: «Bene questa sera, da italiano, mi sono vergognato. Credo che, chi gestisce e conduce un servizio così scadente, dovrebbe fare altrettanto».

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