Lizzo si difende dopo la denuncia di molestie e discriminazioni: «Accuse insopportabili e oltraggiose»

La replica della cantante statunitense: «So cosa si prova a essere discriminata per il proprio corpo e non criticherei mai un dipendente per il peso»

La cantante Lizzo, con un carousel su Instagram, ha replicato alle accuse di molestie e discriminazione avanzate da tre ex ballerine del suo corpo di ballo. «Gli ultimi giorni sono stati strazianti per quanto difficili e incredibilmente deludenti», scrive la musicista statunitense. «La mia etica del lavoro, la mia morale e la mia idea di rispetto – continua – è stata messa in dubbio. La mia persona è stata messa in dubbio. Solitamente scelgo di non rispondere alle false accuse ma in questo caso sono talmente insopportabili e oltraggiose per non aver replica». Due giorni fa, Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez hanno presentato formalmente una denuncia al tribunale di Los Angeles in cui accusavano la cantante di aver «creato un ambiente di lavoro tossico». Nella denuncia si parla in particolare di comportamenti «sessualmente denigratori» e di pressioni psicologiche per partecipare a spettacoli erotici, mentre Davis ha raccontato di essere stata presa in giro per il proprio peso. Secondo Lizzo, però, «queste storie esagerate vengono da ex dipendenti che hanno pubblicamente ammesso che il loro comportamento in tour non era appropriato e professionale». 


Le accuse rivolte alla musicista hanno destato fin da subito particolare scalpore in virtù del fatto che Lizzo è nota non solo per la sua musica ma anche per il suo impegno a favore della body positivity. «Come artista sono sempre stata molto appassionata di ciò che faccio – dice Lizzo -. Prendo la mia musica e le mie performance con serietà, perché alla fine della giornata voglio solo mostrare ciò che rappresenta me e i miei fan. A volte devo prendere decisioni difficili, ma non è mai stata mia intenzione far sentire qualcuno a disagio o come se non fosse una parte importante del team». E poi ancora: «Non sono qui per fare la vittima, ma so anche di non essere la cattiva che è stata descritta dai media. Sono molto aperta sulla sessualità e sulle modalità di espressione, ma non posso permettere che le persone usino questa apertura per farmi passare per ciò che non sono. So cosa si prova a essere discriminata per il proprio corpo e non criticherei o licenzierei mai un dipendente a causa del peso», conclude.  


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