Usa, il procuratore chiede un ordine restrittivo sui social per Donald Trump: «Intimidisce i testimoni»

L’ex presidente statunitense ha scritto su Truth: «Se mi dai la caccia, io la darò a te»

L’ufficio del procuratore speciale degli Stati Uniti Jack Smith ha chiesto ai giudici un ordine restrittivo riguardo quello che Donald Trump e il suo staff possono scrivere sui social. La richiesta arriva dopo un post, pubblicato dall’ex presidente statunitense sul suo social network Truth, in cui ha scritto: «Se mi dai la caccia, io la darò a te», tutto in maiuscolo. Secondo i procuratori federali, questo tipo di dichiarazioni rischiano di intimorire i testimoni e il grand giurì che dovranno intervenire nelle inchieste in cui è incriminato Trump. Oltre a quelle per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e quelle sulle carte segrete a Mar-a-Lago Il Dipartimento di giustizia lo accusa di aver voluto sovvertire l’esito delle elezioni del 2020, soffiando sul fuoco delle proteste che hanno portato all’assalto a Capitol Hill. I quattro capi di accusa dell’ultima incriminazione nei suoi confronti sono cospirazione per frodare gli Stati Uniti, associazione a delinquere per ostacolare un procedimento ufficiale, ostacolo e tentativo di ostacolare un procedimento ufficiale, cospirazione contro i diritti. Nella richiesta di ordine restrittivo in cui i procuratori chiedono di proteggere le informazioni e le prove fin qui emerse che, come spiega il New York Times, è una mossa standard per gli inquirenti in questo stadio del procedimento penale, è stato allegato lo screenshot del post dell’ex presidente. I suoi difensori hanno però giustificato le frasi del loro assistito che, secondo loro, rientrerebbero nella definizione di discorso politico, in quanto tale protetto dal primo emendamento della Costituzione. Le dichiarazioni poi non sarebbero riferite ai procedimenti in corso, ma sarebbero indirizzate a «gruppi di interesse».


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