Elly Schlein: «Sul salario minimo torno da Meloni solo se avrà proposte serie. Il Cnel non è la terza Camera né un governo ombra»

L’intervista della segretaria Pd a Repubblica: «Su De Angelis mi ha detto che non spetta a lei intervenire»

«Il vertice con Meloni sul salario minimo? Volevano solo alleggerirsi la coscienza prima di andare in vacanza, dando l’impressione di avere a cuore il tema del lavoro povero. Il Cnel? Non è un governo ombra, la destra venga in Parlamento. Tornerò a Palazzo Chigi dalla premier? Dipende, se ci sono novità vere, perché venerdì non avevano mezza proposta». Queste le parole di Elly Schlein a Repubblica, in una lunga intervista lasciata a Lorenzo De Cicco. «Per ora – spiega – nessuno ci ha invitato. Ma stanno solo prendendo tempo, perché non hanno né risposte alla nostra proposta di legge, né proposte loro da avanzare. Il Cnel è un’istituzione prestigiosa, ma non può essere la Terza Camera né un governo ombra. Noi saremo sempre disponibili al confronto nel merito, ma non arretriamo di un centimetro sui pilastri della nostra proposta». Schlein punta a rafforzare i contratti collettivi e a fissare la soglia del salario minimo a 9 euro per tutti.


«Su De Angelis mi ha detto che non spetta a lei intervenire»

Parla del colloquio avuto con Meloni: «Sono tornata a porre la questione dell’Emilia Romagna, per i ristori mai arrivati, e a chiedere una presa di distanza dalle gravi affermazioni di De Angelis». E la premier che ha risposto? «Ha detto anche pubblicamente che su De Angelis non spetta a lei intervenire. Ma il governo non può restare nell’ambiguità. Non è che ogni opinione vale lo stesso se ci sono verità emerse dalle sentenze, che si sono avute grazie al lavoro instancabile delle associazioni dei familiari delle vittime e della procura di Bologna. La matrice della strage è fascista. Ma anche Meloni la omette». Sulla Romagna il Pd sta pensando di scendere in piazza: «Non escludiamo una mobilitazione. Da tre mesi siamo al fianco dei sindaci e dei cittadini che non hanno visto arrivare un euro dal governo. Meloni si è precipitata con gli stivali nel fango, ma di fatto queste terre sono abbandonate. Dicono: “i soldi li abbiamo stanziati”. Ma nessuno sa come chiederli e quando arrivano nelle loro tasche. Ha fatto bene il presidente Bonaccini a ricordare che gli unici contributi arrivati finora sono della Regione e della Protezione civile. I Comuni hanno anticipato altre risorse, ma ora rischiano di andare in dissesto. E se i cantieri non partono in estate, è un danno grave alla prevenzione». Tassare gli extraprofitti era una proposta del Pd e del M5S. Il governo ha fatto bene? «Meglio tardi che mai. Chiedevamo da tempo un intervento redistributivo, ma il governo si è mosso tardi e in modo approssimativo, senza un confronto preventivo e soprattutto senza dire dove finiranno quelle risorse, che dovrebbero andare a misure sociali. Il Pd ha proposte concrete su chi fa fatica per l’impennata dei mutui a tasso variabile». E infine una parole sul duello fra Musk e Zuckerberg in Italia, con la benedizione del governo. «Non si svende il nostro patrimonio culturale – conclude – per il vezzo di due miliardari in vena di singolar tenzone. Il governo piuttosto sfidi chi gestisce queste enormi piattaforme a pagare le tasse in modo proporzionato ai profitti che fa in Italia».


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