Pavia, devastata l’infermeria del carcere: scrivanie e impianti divelti. I timori degli operatori: «Qui si rischia la tragedia»

Il blitz di due detenuti nella serata di sabato nella struttura di Torre del Gallo: avrebbero anche tentato di aggredire i due medici di turno

L’infermeria del carcere di Torre del Gallo a Pavia è stata presa d’assalto e devastata da due detenuti «probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti». È quanto è stato raccontato questa mattina a Open da una fonte interna, che preferisce rimanere anonima. La scena descritta è quella di scrivanie rotte, materiale informatico e attrezzature mediche a terra, impianti dell’aria condizionata staccati con violenza dai muri e altro ancora. I detenuti non si sarebbero limitati a distruggere gli interni delle stanze, ma avrebbero anche tentato di uccidere i due medici presenti all’interno della struttura. Il timore, secondo quanto riportato dalle fonti interne di Open, è che possa «scoppiare una rivolta e ci scapperà il morto. Si rischia davvero la tragedia».


La conferma del sindacato

Abbiamo contattato Gennarino De Fazio, Segretario Generale di UILPA Polizia Penitenziaria, al fine di ottenere una veloce conferma o smentita di quanto segnalato in redazione. «Il tutto è accaduto ieri sera», ci informa De Fazio confermando la devastazione da parte dei detenuti dell’infermeria del carcere. Per quanto riguarda i medici, si tratterebbe di «tentata aggressione» piuttosto che di «tentato omicidio». Non è la prima volta che la struttura penitenziaria si trova in certe situazioni.


Le criticità della struttura

Nel marzo 2020, in piena pandemia Covid-19, nello stesso carcere i detenuti in rivolta presero in ostaggio due agenti della Polizia penitenziaria, picchiati violentemente, liberando decine di carcerati. Nel 2019, un medico denunciò la carenza di personale e una situazione ingestibile: «Ogni duecento pazienti detenuti dovrebbe esserci un medico, invece a Pavia sono 700 con un solo operatore e qualche collega in appoggio da altri istituti per coprire i turni. Per rendere l’idea, nel carcere di Pavia in infermeria arrivano in media 300 telefonate al giorno».

Oltre alla situazione degli operatori penitenziari, c’è quella dei detenuti. Nel 2022, un ex carcerato raccontò la sua esperienza dentro la struttura: «Il carcere di Pavia non ti aiuta per niente. La struttura è vetusta, le celle hanno una superficie che non raggiunge i 3 metri quadri e sono in condizioni disastrose, manca l’acqua calda quindi fatichi a lavare i piatti e a farti la doccia. Non solo, la palestra è inagibile da 5 anni perché ci piove dentro, la scuola non c’è più, i colloqui si fanno in corridoio, la chiesa è ospitata nel teatro. Altri istituti di pena hanno le lavanderie a gettoni, da noi i piatti si lavano con l’acqua fredda. Se il carcere deve essere rieducativo, questo non ti rieduca, ti porta a sviluppare una rabbia nei confronti della società».

Il commento del sindacato

«Nelle carceri continuano a imperversare disordini e violenze mentre il ministro Nordio, nelle sue fantasie ferragostane, continua a discettare dell’improbabile riutilizzo a scopi detentivi di caserme dismesse che, a suo dire, sarebbero pronte in due anni» spiega a Open De Fazio. «Il Guardasigilli sappia che, con l’attuale trend di crescita della popolazione detenuta, fra due anni ci saranno 6mila detenuti in più e si sfonderà la soglia delle 63mila presenze in carcere. Ben altre sono le misure necessarie. Il Ministro apra un confronto serio e promuova un decreto carceri per assunzioni straordinarie, equipaggiamenti e misure alternative alla detenzione. Il resto sono solo chiacchiere che determineranno il crollo del sistema e, temiamo, fra i due anni prospettati dal Ministro, potrebbero restare solo macerie», conclude il Segretario Generale di UILPA Polizia Penitenziaria.

Le dichiarazioni della direttrice

[Aggiornamento 30 agosto 2023] Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni della direttrice Stefania Mussio del Carcere di Torre del Gallo a Pavia:

Sabato sera verso le 20.30 due persone detenute sono state accompagnate insieme all’infermeria dell’istituto, per dichiarate ragioni di malessere. I due detenuti, già noti per il loro carattere particolarmente aggressivo, sono stati fatti accomodare insieme nello studio medico e dopo le prime informazioni mediche hanno risposto con violenza danneggiando alcuni locali dell’infermeria. Era presente personale sanitario che ha trovato dapprima riparo in altre stanze e poi fatto evacuare da parte del personale di polizia. L’evento critico si è risolto con l’intervento di personale accorso e del dirigente sanitario intervenuto per sedare i due detenuti. Presente anche il comandante del reparto e la direttrice. I detenuti non hanno mai manifestato ideazioni contro le persone, né, fortunatamente, l’intervento ha avuto conseguenze sulle persone presenti e intervenute. I locali sono già stati ripristinati da una squadra di detenuti lavoratori e l’infermeria funziona a pieno regime. Le due persone detenute sono state deferite all’A.g. I due detenuti, accomodati al reparto isolamento sono già stati trasferiti da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Roma per motivi di ordine e sicurezza.

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