Messina Denaro sarà sepolto a Castelvetrano: perché non ci saranno funerali

È morto a L’Aquila lunedì notte e il suo corpo verrà trasferito, dopo l’autopsia, nel Trapanese

Non avrà una cerimonia funebre religiosa Matteo Messina Denaro, morto all’ospedale San Salvatore de L’Aquila nel quale era ricoverato da agosto dopo il trasferimento dal carcere nel quale era detenuto dalla sua cattura, lo scorso gennaio. Niente messa, nessuna omelia, nessuna benedizione finale. Messina Denaro è morto e i suoi resti finiranno al cimitero. E non perché queste fossero le sue volontà, come pure le aveva espresse in un pizzino trovato in uno dei covi individuati dai carabinieri dopo la cattura del latitante, quello di Campobello di Mazara. «Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato», si legge nel biglietto scritto a mano dall’ex boss di Cosa Nostra, «non sono coloro che si proclamano i soldati di Dio a poter decidere e giustiziare il mio corpo esanime, non saranno questi a rifiutare le mie esequie. Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia, il mio perdono, la mia spiritualità. Chi come oggi osa cacciare e ritenere indegna la mia persona non sa che non avrà mai la possibilità di farlo perché io non lo consento, non ne darò la possibilità».


La Questura e l’episcopato

Messina Denaro scriveva queste parole prima di scoprire di essere malato di tumore – e quindi ben prima della cattura. Il pizzino risale al maggio 2013, nello stesso periodo in cui la Chiesa proclamò beato il prete antimafia Don Pino Puglisi. Se il latitante abbia deciso di mettere nero su bianco una presa di distanza dalle istituzioni ecclesiastiche per questo motivo, non è dato saperlo. Quel che è certo è che, a prescindere da quanto scriveva, il boss sapeva che, dopo la sua morte, mai avrebbe ricevuto un funerale religioso. E questo perché, come accade ormai con tutti i boss mafiosi, la Questura competente impone il divieto di celebrazione. Così accadrà anche in questo caso. Dopo l’autopsia che verrà effettuata a L’Aquila, il suo corpo verrà trasferito a Castelvetrano e verrà tumulato al cimitero senza alcuna cerimonia. Sarà infatti il questore di Trapani a vietarla, anche per motivi di ordine pubblico. D’altro canto poi è lo stesso episcopato siciliano a negarla ai boss. Nel frattempo, questo non sta impedendo a decine di utenti sui social di condividere messaggi di cordoglio e vicinanza alla sua famiglia.


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