Brandizzo, il tecnico indagato per la strage licenziato da Rfi: «Antonio Massa ha violato gli standard»

Licenziamento per giusta causa mentre l’indagine continua

Rfi licenzia Antonio Massa, il tecnico indagato per la strage di Brandizzo. Dopo aver cacciato dai suoi cantieri la Sigifer, Rete Ferroviaria Italiana dice che «non è più possibile proseguire neanche temporaneamente il rapporto di lavoro». Perché il rapporto di fiducia con l’azienda «è stato leso irreparabilmente». Massa è il primo e principale indagato nell’inchiesta. La ferroviera 25enne Vincenza Repaci aveva avvertito il tecnico che non era possibile cominciare i lavori visto che doveva passare un treno. Mentre nei filmati circolati dopo la tragedia si sente una voce che autorizza i cinque operai ad andare sui binari: «Se vi dico treno andate da quella parte». E Kevin Laganà dice: «Non abbiamo ancora l’autorizzazione».


Il provvedimento

L’azienda, racconta oggi La Stampa, spiega che il provvedimento è giunto al termine di un iter procedimentale. Ovvero un’indagine interna. Massa dal 31 agosto è a casa, ufficialmente per un infortunio. Il 14 settembre aveva ricevuto la contestazione disciplinare. Secondo l’azienda le sue giustificazioni scritte non sono risultate idonee. Con la sua condotta Massa avrebbe, secondo Rfi, violato gli standard del Codice Etico dei dipendenti del gruppo. Per questo è arrivato il licenziamento per giusta causa, effettivo dal 20 ottobre.


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