L’aereo circondato, la folla in pista e il grido “Allah Akbar”: la caccia all’ebreo in Dagestan

I manifestanti sono arrivati sulla pista. Uno di loro ha cercato di entrare nell’abitacolo. L’intervento dell’esercito russo

Centinaia di manifestanti anti-israeliani hanno preso d’assalto un aereo che trasportava cittadini israeliani domenica 29 ottobre all’aeroporto di Makhachkala nella regione russa del Dagestan, a maggioranza musulmana. Times of Israel ha fatto sapere che ci sono stati venti feriti ma nessuna vittima. Le autorità russe hanno fatto sapere di aver arrestato 60 persone. La manifestazione sarebbe nata dopo la segnalazione attraverso canali Telegram dell’arrivo di voli da Israele. I manifestanti sono riusciti ad arrivare alla pista e a circondare l’aereo. Uno di loro è anche salito persino su un’ala del velivolo e ha cercato di entrare nell’abitacolo. Le forze armate russe hanno domato la protesta. I disordini sono l’ultimo caso di incidenti anti-Israele nel Caucaso settentrionale.


Allah Akbar

Il governo del Dahgestan ha detto lunedì che sta rafforzando le misure di sicurezza in tutta la repubblica, che ha 3 milioni di abitanti. I video dell’aeroporto di Makhachkala mostati dalla Reuters hanno fatto vedere i manifestanti, per lo più giovani, che sventolavano bandiere palestinesi, sfondavano porte di vetro e correvano per l’aeroporto gridando «Allah Akbar» o «Dio è il più grande». Un altro gruppo ha cercato di ribaltare un camion di pattuglia. Sergei Melikov, presidente del Dagestan, ha detto che l’incidente è stata una grave violazione della legge, anche se gli abitanti del Dagestan «si immedesimano con la sofferenza delle vittime delle azioni di persone e politici ingiusti, e pregano per la pace in Palestina». Ma per il presidente non è coraggioso «aspettare in massa persone disarmate che non hanno fatto nulla di proibito». Appelli alla calma sono arrivati dai leader regionali di altre due aree del Caucaso.


I disordini

Nei giorni scorsi un centro ebraico in costruzione a Nalchik è stato dato alle fiamme. In tutto il Caucaso settentrionale sono stati segnalati raduni anti-Israele. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha attribuito gli eventi alla «diffusa cultura russa di odio verso le altre nazioni, propagata dalla televisione di stato, dagli esperti e dalle autorità». Nessuna replica è arrivata dal Cremlino. La Russia durante la crisi generata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso ha fatto arrabbiare Israele invitando una delegazione di Hamas a Mosca. Il ministero della Sanità locale, riporta la Tass, ha riferito che dieci persone sono ricoverate in ospedale, di cui due in condizioni critiche. Mentre altre dieci persone con ferite lievi hanno ricevuto cure mediche ambulatoriali.

Cos’è il Dagestan

Il Dagestan è un territorio montuoso che si trova nella parte orientale del Caucaso settentrionale. Ospita almeno 40 etnie diverse. La sua popolazione ammonta a circa 3,2 milioni di persone. La maggior parte sono musumani sanniti. La capitale Makhachkala, sulla costa russa del Mar Caspio, fu conquistata dall’esercito russo nel XIX secolo e servì come importante porto commerciale pre-rivoluzionario. Oggi il Dagestan è un canale per importanti oleodotti e gasdotti, che vanno dal Mar Caspio al cuore della Russia. Per quasi un decennio l’esercito russo ha combattuto un’insurrezione armata di militanti islamici nella zona confinante con Cecenia e Inguscezia. La repubblica ospita circa 3 mila tra moschee, istituti e scuole islamici. Il paese ha dato i natali al combattente islamico Imam Shamil, che ha condotto la resistenza contro la Russia per 25 anni nel XIX secolo. Molte strade e parchi portano oggi il suo nome.

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