Filippo Turetta in carcere a Verona: «Qui ho paura». Il libro trovato vicino a Giulia Cecchettin e il giallo della scarpa

Ha mangiato crackers e ha preso ansiolitici. È riuscito a dormire. Domani l’interrogatorio davanti al Gip

Filippo Turetta è in carcere a Verona. Attualmente si trova ricoverato nel reparto infermeria di Montorio. Controllato a vista 24 ore su 24. Oggi è in programma il colloquio con il suo nuovo avvocato Giovanni Caruso. Mentre domani si presenterà davanti alla Gip di Venezia Benedetta Vitolo. Poi potrà vedere i genitori. L’omicida di Giulia Cecchettin ha mangiato dei crackers e del succo di frutta. Ha parlato con il cappellano Fra’ Alberto. Mentre ha preso degli ansiolitici per dormire di notte. Intanto gli inquirenti si concentrano su due nuovi elementi emersi dalle indagini. Il primo è il fumetto per bambini “Anche i mostri si lavano i denti!” della veneta Jessica Martinello ritrovato nella conca del lago di Bartis dove stava il cadavere. Il secondo è la mancanza di una scarpa.


L’interrogatorio

Durante l’interrogatorio di garanzia di fronte al Gip Turetta potrà scegliere di rispondere o non rispondere. Potrebbe rilasciare una dichiarazione spontanea. L’avvocato visionerà oggi gli atti del pubblico ministero Andrea Pieroni. L’indagine della procura di Venezia mira ancora a contestargli la premeditazione. Un’aggravante che gli farebbe rischiare l’ergastolo. Sotto la lente ci sono l’acquisto sul web del nastro isolante con cui ha coperto il cadavere di Giulia, un sopralluogo alcune ore prima dell’omicidio nella zona industriale di Fossò e la successione delle coltellate. Che dopo i risultati dell’autopsia servirà anche a contestargli (o meno) l’aggravante della crudeltà. C’è anche da capire che fine ha fatto il cellulare di Cecchettin.


Il cellulare

Ha dato segnali fino a poco prima delle 23 dell’11 novembre, giorno della scomparsa. Poi più nulla. Quello di Turetta è stato trovato nella Grande Punto nera in Germania. Il telefono di Giulia potrebbe fornire ulteriori elementi di contestazione a Turetta. Ma per farlo gli inquirenti dovranno trovarlo. Turetta, fa sapere oggi Repubblica, ha confidato qualcosa agli operatori del carcere: «Adesso ho un po’ di paura». Il timore è che possa subire aggressioni in carcere. Per questo adesso è in infermeria. Ma successivamente avrà un compagno di cella. E potrebbe essere trasferito dopo un colloquio con lo psicologo in un reparto protetto con altri 60 detenuti. Ieri il cappellano gli ha chiesto quali libri portargli: «Va bene tutto», ha risposto. Il compagno di cella, che lui definisce «molto buono», gli ha regalato della frutta. Chiede di vedere i genitori e nient’altro. La prima notte è riuscito a dormire.

Il libro

Il libro a colori trovato vicino al cadavere di Cecchettin si chiama Anche i mostri si lavano i denti. Lo ha realizzato nel 2020 una disegnatrice di Bassano del Grappa che si chiama Jessica Martinello con la collaborazione di Gregoire Mabire. Il volume è destinato ai bambini di tre anni. Insegna a lavarsi i denti. Il ritrovamento è considerato significativo perché Cecchettin dopo la laurea si era iscritta a una scuola di grafica. E sognava proprio un futuro da disegnatrice per l’infanzia. L’ultima copia venduta nel centro commerciale in cui sono andati i due ex fidanzati risale al 24 agosto. Una delle tesi è che quel libro glielo avrebbe regalato proprio Turetta. Che nel canalone vicino al lago di Barcis avrebbe lasciato un’altra ventina di oggetti.

Il mocassino sinistro

Tra questi un cardigan e un giubbotto, una gonna e una maglietta. C’è poi un altro giallo che riguarda una scarpa. Un mocassino sinistro è stato infatti ritrovato ed è considerato appartenente a Giulia. L’altro no. Non si trovano nemmeno il computer in cui c’era la tesi e la borsa, oltre al cellulare. Intanto la procura paventa anche l’ipotesi di contestare a Turetta il reato di occultamento di cadavere. Il suo avvocato potrebbe chiedere già domani la perizia psichiatrica al giudice.

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