Quinto giorno di tregua, Idf: «Arrivati in Israele i 12 ostaggi liberati, 10 israeliani e 2 stranieri»

La loro liberazione è avvenuta in cambio della scarcerazione di altri 30 detenuti palestinesi (15 donne e 15 minori)

Quinto giorno di tregua tra Israele e Hamas, grazie al prolungamento raggiunto ieri con la mediazione del Qatar. L’Idf e lo Shin Bet hanno annunciato che i 12 ostaggi liberati oggi – 10 israeliani (soprattutto donne anziane del kibbutz di Nir Oz) e 2 thailandesi – sono arrivati in Israele. Lo rende noto Ynet, che sottolinea inoltre come dopo la prima valutazione delle condizioni mediche, i rilasciati potranno incontrare le loro famiglie. La loro liberazione è avvenuta in cambio della scarcerazione di altri 30 detenuti palestinesi (15 donne e 15 minori). Secondo il Wall Street Journal, l’Occidente – a guida statunitense – vorrebbe estendere ancora, oltre alla prima proroga di due giorni, il cessate il fuoco fino a farlo diventare più o meno permanente. Ma Israele avrebbe fatto sapere – scrive Haaretz che cita un funzionario informato dei colloqui – di non essere disposto a prolungare la tregua, che dovrebbe scadere giovedì all’alba, oltre la prossima domenica per un totale di 10 giorni.


Cambio di accuse con Hamas sul cessate il fuoco

In mattinata, le milizie di Hamas hanno accusato Israele di non aver tenuto fede all’accordo e di aver quindi reagito. «In seguito ad una palese violazione da parte di Israele dell’accordo di cessate il fuoco nel nord della striscia di Gaza è avvenuta oggi una frizione tattica. I nostri combattenti hanno reagito a quella violazione», fanno sapere, «noi siamo impegnati al cessate il fuoco fintanto che anche Israele lo sia. Facciamo appello ai mediatori affinché premano su Israele per il rispetto di tutte le intese, in terra e in cielo». Secondo il portavoce militare israeliano che ha riferito degli scontri «in contrasto con le intese per il cessate il fuoco», dopo una delle tre esplosioni è stato anche aperto il fuoco dai miliziani di Hamas contro i soldati dell’Idf: ‘«Alcuni soldati sono rimasti feriti in modo non grave», ha aggiunto.


I palestinesi rilasciati nella notte

Durante la notte, 33 prigionieri palestinesi sono stati rilasciati secondo i termini dell’accordo: questo è quello che ha dichiarato l’autorità carceraria israeliana. Questo fa salire il bilancio dei detenuti liberati da Israele, durante la pausa iniziale di quattro giorni dei combattimenti, a 150. Nel corso della settimana appena iniziata si attende la visita di Antony Blinken in Israele e Cisgiordania, dopo aver partecipato al summit della Nato in Belgio e a quello dell’Osce in Macedonia del Nord. La notizia era stata dapprima data da un funzionario di Bruxelles, e poi confermata dal dipartimento di Stato americano. «In Israele e in Cisgiordania – si legge in una nota del portavoce del dipartimento Usa – Blinken discuterà del diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto umanitario internazionale, nonché dei continui sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi, proteggere i civili durante le operazioni israeliane a Gaza e accelerare gli aiuti umanitari». Nel frattempo, secondo quanto dichiarato dal Pentagono, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha avuto un confronto con il suo omologo israeliano Yoav Gallant, per avere un «aggiornamento sul recupero degli ostaggi e sulla pausa operativa delle Forze di difesa israeliane a Gaza». Austin ha fornito un aggiornamento sull’assistenza di sicurezza degli Stati Uniti a Israele, e «ha ribadito che gli aiuti umanitari a Gaza devono aumentare e ha invitato gli attori statali e non statali a evitare di espandere il conflitto attuale».

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