Mentana: «Russia e Hamas stanno vincendo le due guerre che hanno provocato». Fabbri: «Siamo davanti a uno spin-off della competizione principale» – Il video

Le riflessioni del direttore del Tg la7 e del direttore della rivista Domino sul palco di “Più libri più liberi” a Roma

Ci saranno tre elezioni cruciali nel 2024: a marzo in Russia, a giugno in Europa, a novembre negli Stati Uniti. «Sono in molti a ritenere che quest’ultimo appuntamento, classicamente nel primo martedì di novembre, ogni quattro anni, in questo caso sia un chiodo a cui si appende tutta la scena internazionale», spiega Enrico Mentana, direttore del TgLa7, durante la manifestazione Più libri più liberi, in corso oggi a Roma. «Non ci sarebbe stata la guerra in Ucraina e non ci sarebbe questa guerra (Israele-Hamas ndr) se non ci fosse la fibrillazione, l’incertezza che si irradia dall’inquilino della Casa Bianca fino a tutto il sistema diplomatico, militare e occidentale, che a Washington fa riferimento», ha precisato il direttore. «Chiaro è che quello che vediamo – ha aggiunto Mentana – è un quadro variamente interpretabile, ma con degli elementi che non si possono non prevedere: la guerra in Ucraina la sta vincendo Putin, la guerra di Gaza la sta vincendo Hamas. Questo non implica che bisogna fare il tifo per il Manchester City della situazione. Anzi, al contrario. Per quanto mi riguarda dal 24 febbraio non è cambiata la mia opinione su quanto sia stata grave la violazione voluta da Putin e dalla Russia. Però analizzare non vuol dire fare il tifo. Ed è quello che peraltro ci insegna la geopolitica». A seguire Dario Fabbri, direttore di Domino, aggiunge dal palco dell’Eur: «Noi abbiamo pubblicato in edicola il nuovo numero di Domino si intitola “Fronti di guerra globale” in cui mettiamo insieme quelli che sono i focolai e rispondere alle domande: perché adesso nascono questi fuochi, quasi a intervalli regolari e dove porteranno?». Cita Papa Francesco e la paura di una «terza guerra mondiale a pezzi». «È evidente – sottolinea Fabbri – che i pezzi ci sono, Papa Francesco concorderà con noi la guerra mondiale però ancora no. Speriamo non ci sia mai, per davvero. Ma i pezzi sì. E come mai proprio adesso? Perché prendendo la guerra in Ucraina, così l’attacco di Hamas a Israele e non volendo se si arrivasse anche l’Indo-Pacifico – lì la deflagrazione sarebbe globale – è come se fossimo davanti, per utilizzare un termine in uso nelle serie televisive, ad uno spin-off della competizione principale».


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