Saman Abbas, condannati all’ergastolo il padre e la madre. Assolti i cugini, 14 anni di reclusione per lo zio

La decisione della Corte d’Asisse di Reggio Emilia dopo cinque ore di camera di consiglio

Dopo cinque ore di camera di consiglio, i giudici hanno deciso: ergastolo per il padre e la madre di Saman Abbas, 14 anni allo zio e assoluzione per i due cugini. Davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia erano cinque gli imputati per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne sparita da Novellara a maggio 2021 e trovata senza vita a novembre 2022. Tutti e cinque sono suoi familiari: il padre Shabbar Abbas, lo zio Danis Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq e la madre Nazia Shaheen. Tutti detenuti, tranne quest’ultima che è ancora latitante in Pakistan. Per i due cugini, i giudici hanno chiesto l’immediata scarcerazione. Il padre di Saman, che ha già parlato in aula lo scorso 3 novembre e aveva chiesto di essere ascoltato nuovamente, ha rilasciato dichiarazioni spontanee (in italiano) in aula per almeno un’ora e quaranta minuti, rigettando ogni accusa. Nei giorni scorsi la procura di Reggio Emilia ha chiesto l’ergastolo con due anni di isolamento diurno entrambi i genitori della vittima. 30 anni per lo zio e i cugini.


«Non ho ucciso e minacciato nessuno»

«Ho sentito tante parole false. Non è vero che sono persona ricca, non è vero che sono una persona mafiosa. Non è vero che ho ammazzato una persona qua, una in Pakistan. Non è vero che sono andato a casa di Saqib (il fidanzato di Saman, ndr) a minacciare». Ma soprattuto nega di aver ucciso la figlia e poi essere scappato. In lacrime, ha dichiarato: «Mai nella vita mia ho pensato di uccidere mia figlia. Neanche gli animali fanno queste cose. Signori giudici non ho mai pensato queste cose. Era mio cuore, mio sangue, ho portato qua il mio cuore e il mio sangue. Non ammazzo figli, non sono un animale. Neanche da pensare». Non solo. Ha negato anche di aver costretto la figlia ad un matrimonio combinato con un parente in Pakistan. Ma non nasconde che la relazione tra la figlia e il fidanzato Saqib li facesse «arrabbiare» perché – a suo dire – «non era vero amore».


«I miei figli? Tutti bugiardi»

Quanto alla figlia, il profilo che ne ritrae è quello di «una ragazza intelligente, ma che diceva bugie». Idem la descrizione che fa dell’altro figlio, il quale in audizione in Corte d’assise a inizio novembre aveva rivelato delle presunte violenze che il padre avrebbe sempre fatto a tutta la famiglia. «Non ho mai picchiato nessuno. Non ho mai picchiato mia figlia o figlio o qualcun altro», si difende il signor Abbas bollando ogni parola del figlio come menzogne.

La ricostruzione della sera della scomparsa

Il padre di Saman ha ricostruito anche cosa sarebbe successo la sera del 30 aprile 2021 quando la 18enne è scomparsa. Stando al suo racconto, la ragazza gli avrebbe detto che doveva uscire e che un’amica sarebbe passa a prenderla. «Pensai che veniva a prenderla Saqib, ne ero sicuro, oppure che avrebbe mandato qualcuno. Così abbiamo cercato, con mia moglie, di convincerla a non andare. Non volevo andasse via nel cuore della notte. Ma lei non voleva stare, aveva già in programma di andare, si è cambiata i vestiti, ha preso lo zaino ed è andata fuori», ha raccontato. «Mio figlio dice che ha visto le facce dello zio Danish e dei cugini. Ma lui era dentro la sua camera, guardava il suo cellulare. È falso che era sulla porta. Quando sono uscito la seconda volta, sono arrivato fino alle serre, non ho visto niente. Saman non c’era. Sono tornato dentro e ho pensato questa volta è andata via», ha concluso.

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