Le domande fuorvianti sulla missione lunare Artemis 3 che alimentano il complottismo

Il fatto che la missione Artemis 3 possa venire posticipata per risolvere dei problemi tecnici, non nega le precedenti missioni lunari

Diversi utenti stanno usando lo screen di un articolo di Fanpage riguardante il possibile slittamento della prima missione umana sulla Luna a causa di problemi tecnici legati alla gestione dell’ossigeno nelle tute spaziali, per sostenere che sul nostro satellite naturale gli astronauti delle missioni Apollo non ci sarebbero mai arrivati (alcuni esempi qui, qui, qui e qui). Ma l’articolo scritto egregiamente dalla collega Valeria Aiello non dice niente del genere. Come succede con tutti i mezzi di trasporto, quando se ne producono di nuovi vanno testati pezzo per pezzo, anche in ragione della cambiata sensibilità nei confronti della sicurezza degli astronauti nella nostra epoca. Se le case automobilistiche devono sempre testate la sicurezza delle nuove vetture, questo non significa che il motore a scoppio non è mai esistito.

Per chi ha fretta:

  • Secondo alcuni utenti il fatto che le attuali missioni lunari necessitino nuovi test dimostrerebbe che non siamo mai andati sulla Luna.
  • I nuovi mezzi vanno comunque testati, siano essi moduli dei razzi o tute spaziali, come avviene per tutti i mezzi che devono trasportare delle persone in sicurezza.

Analisi

Titolo e sommario dell’articolo di Fanpage riguardo al possibile slittamento della missione Artemis 3 sulla Luna riportano quanto segue:

Lo sbarco sulla Luna degli astronauti di Artemis 3 della NASA ora rischia di slittare al 2027. La data del ritorno sulla Luna, fissata per dicembre 2025, sembra “irrealistica”: tra le cause del ritardo, i problemi alla navetta fornita da Elon Musk e il nodo dell’ossigeno nelle tute spaziali.

C’è allora chi commenta alludendo al fatto che durante le missioni Apollo sarebbe stato anche peggio, in quanto le nostre tecnologie sarebbero state più arretrate:

Semplice, basta chiedere a Coloro che ci sono andati nel 1969 … 
Quando c’era la TV in bianco e nero a valvole, il telefono a gettoni, la Cinquecento con la doppietta…
Più di dieci anni prima del Commodore 64…

Il ritorno sulla Luna: dubbi solo sulle tempistiche

La missione Artemis 3 prevede il ritorno degli astronauti sul suolo lunare entro la fine del 2025, salvo ritardi, «sfide progettuali e una quantità “significativa” di lavoro tecnico ancora da completare da parte della SpaceX di Elon Musk e dalla Axiom Space», continua l’articolo in oggetto. Tra i problemi che potrebbero far slittare la missione uno sulle tute spaziali. Per approfondire si può consultare l’ultimo report del Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti.

Ad esempio – continua Fanpage -, il progetto originale della NASA, che Axiom sta sfruttando per mettere a punto le nuove tute spaziali, non forniva la quantità minima di ossigeno di emergenza necessaria per la missione Artemis III. “Di conseguenza, i rappresentanti di Axion hanno affermato che potrebbero dover riprogettare alcuni aspetti della tuta spaziale, il che potrebbe ritardare la consegna per la missione”.

Il GAO lo definisce un «programma ambizioso», perché le tempistiche sono più ristrette rispetto a quelle a disposizione della NASA per i suoi più grandi progetti, per altro non tutti con astronauti.

La complessità del volo spaziale umano suggerisce che non sia realistico aspettarsi che il programma completi lo sviluppo più velocemente di un anno rispetto alla media dei grandi progetti della NASA – continua il report -, la maggior parte dei quali non sono progetti di volo spaziale umano. Il GAO ha scoperto che se lo sviluppo richiedesse il tempo medio dei grandi progetti della NASA, la missione Artemis III avverrebbe probabilmente all’inizio del 2027.

Non di meno, non sembrano esserci dubbi sulla possibilità tecnologica e sulle pregresse conoscenze in merito. Prendiamo per esempio il problema dell’ossigeno e delle tute spaziali:

In una riunione di revisione del programma del febbraio 2023 con la NASA – riporta il documento -, Axiom ha discusso le modifiche pianificate alla tuta spaziale del progetto di riferimento del Governo e il suo approccio per maturare diversi componenti del sottosistema in preparazione per il PDR nel novembre 2023. Ad esempio, Axiom sta riconfezionando il sistema di supporto vitale per aumentare la dimensione dei serbatoi di ossigeno delle tute e la costruzione di nuovi componenti per migliorare il progetto di riferimento del governo della NASA.

Non è la prima volta che negli ambienti delle teorie del complotto usino i problemi tecnici e i test necessari a superarli come argomento fantoccio per concludere che allora non avevamo alcuna conoscenza pregressa su come andare sulla Luna, fin dai tempi delle missioni Apollo, che secondo i negazionisti degli allunaggi sarebbero state delle messe in scena.

Le tecnologie necessarie c’erano, tant’è vero che hanno ispirato quelle utilizzate oggi, nell’esplorazione spaziale come nella vita di tutti i giorni. Resta da capire inoltre, come mai la Nasa avesse i mezzi per inscenare gli allunaggi, tanto da prendere in giro persino i Sovietici, ma non per andare davvero sulla Luna. C’è anche chi – distorcendo fonti russe più recenti – ha cercato di sostenere che la NASA avesse perso le conoscenze necessarie. Ne avevamo trattato in precedenti articoli (per es. qui, qui e qui) vi invitiamo a leggerli per approfondire, anche perché sono cose che abbiamo già ripetuto a iosa e che non possono essere riassunte in poche righe.

Conclusioni

Al solito si utilizzano i test necessari per ogni nuovo mezzo spaziale per sostenere che allora la NASA non avrebbe mai avuto le conoscenze necessarie a realizzare le precedenti missioni Apollo sulla Luna. Si tratta di congetture, che oltre a non avere basi logiche, ignorano il fatto che tutt’oggi ci appoggiamo sulle tecnologie nate proprio per realizzare i primi allunaggi.

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