Il padre di Ilaria Salis al portavoce di Orban: «I fatti vanno oltre le parole». L’attacco a Salvini: «Auguro a sua figlia di avere valori come la mia»

Il padre della 39enne monzese in carcere a Budapest racconta in quali condizioni ha ritrovato sua figlia, dopo l’udienza in cui è apparsa incatenata a mani e piedi

«Non c’è bisogno di commentare più di tanto» dice Roberto Salis a proposito delle smentite del portavoce di Viktor Orban sul caso di sua figlia Ilaria. «Ci sono dei fatti che sono al di là delle parole», spiega appena atterrato a Bergamo dopo aver assistito all’ultima udienza del processo di sua figlia a Budapest, quando è stata vista entrare in aula legata con le catena a mani e piedi. «È un po’ deperita ovviamente soprattuto per l’udienza – spiega Roberto Salis – Era abbastanza in difficoltà perché poi era molto emozionata, era emotivamente molto trascinata. Le girava un po’ la testa». L’uomo ha raccontato poi di aver potuto parlare con sua figlia in carcere: «Il colloquio è andato meglio, perché stava molto meglio, era più rilassata ed era anche contenta di quello che era accaduto lunedì. Era più bella insomma». Salis è tornato a rispondere anche a Matteo Salvini, che aveva criticato il fatto che Ilaria Salis non dovrebbe fare l’insegnante. Roberto Salis prima dice che non varrebbe la pena rispondere alle accuse del leader della Lega. E poi aggiunge: «Io auguro alla figlia (di Salvini) di avere un decimo dei valori etici di mia figlia».


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