Mahmood, Fabri Fibra, Cor Veleno e tutte le nuove uscite musicali italiane: le recensioni

Ambradea – Statue di cera

Una litania quasi robotica, pulita, che dice che «Siamo statue di cera che lentamente perdiamo la forma». Ed è vero, è innegabile: tentiamo di modellarci sui tratti di un mondo che cambia troppo velocemente, e noi a stargli appresso, fino a perderci, anche stando fermi. Special commovente, di gran livello, in crescendo sul finale del pezzo, come se la statua di cera riuscisse a trovare uno spiraglio di umanità per dire tutto ciò che la sua essenza di cera non permette. Davvero un ottimo esordio.