Odessa, bombe russe a 150 metri dal convoglio con Zelensky e Mitsotakis. La condanna di Gentiloni: «Vergogna!»

L’incontro tra il presidente ucraino e il primo ministro greco è avvenuto come da programma

Questa mattina sono state registrate esplosioni a circa 150 metri di distanza dal convoglio di auto che trasportava il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis verso la città ucraina di Odessa. L’incontro tra i due leader, rimasti illesi, è avvenuto come da programma. Il viaggio di Mitsotakis in Ucraina non era stato annunciato dai media di Atene. Dopo l’incontro di questa mattina con Zelensky, a cui il primo ministro greco ha ribadito tutto il proprio sostegno, Mitsotakis si è diretto verso Bucarest, in Romania, dove oggi è iniziata la conferenza di due giorni del Partito popolare europeo (Ppe).


L’attacco su Odessa

Secondo la televisione Skai, le esplosioni che questa mattina sono state registrate non troppo lontano da Zelensky e Mitsotakis sono state causate dall’attacco di un drone russo. Subito dopo questo episodio, il convoglio ha deviato dal percorso previsto, come da istruzioni delle autorità ucraine. Mentre i due leader si incontravano ad Odessa, in città è stato segnalato un altro attacco, che ha fatto suonare le sirene e ha attivato la difesa aerea. «Vedete con chi abbiamo a che fare. A loro non importa dove colpire. So che ci sono state delle vittime. Non conosco i dettagli, ma so che ci sono morti e feriti», ha detto Zelensky nella conferenza stampa con il premier greco. «Alla fine della visita – ha aggiunto Mitsotakis – abbiamo sentito il suono delle sirene dei raid aerei e delle esplosioni molto vicino a noi. Non abbiamo avuto il tempo di andare nei rifugi».


La condanna di Bruxelles

Sul bombardamento russo di questa mattina vicino a Odessa è intervenuta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Nessuno è intimidito da questo nuovo tentativo di terrorismo, certamente non i due leader sul campo né il coraggioso popolo ucraino. Più che mai, siamo al fianco dell’Ucraina». Sulla stessa linea anche il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che condanna l’attacco russo e – sempre rivolgendosi al Cremlino – su X scrive: «Vergogna!».

Foto di copertina: Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis

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