Russia, uno dei terroristi accusati della strage di Mosca interrogato con le scosse elettriche

L’uomo, originario del Tagikistan, è stato sottoposto, secondo le forze speciali, a «regolare interrogatorio» tramite l’uso del TA-57

Uno dei terroristi arrestati per la strage di Mosca, proveniente dal Tagikistan, ha iniziato a svenire durante l’interrogatorio ed è stato quindi è stato collegato a un “caricatore“. Le immagini circolano sui canali Telegram, dove, si precisa, anche se non era un cittadino russo, le forze speciali avrebbero rispettato «i suoi diritti» e gli «hanno dato un telefono per chiamare il suo avvocato». L’interrogatorio, secondo quanto riferito in rete, è stato condotto in modo «regolare» secondo gli standard della Federazione Russa, con l’aiuto di un telefono militare da campo TA-57 (in gergo “tapik”). Girando la bobina (maniglia induttrice), vengono emesse scariche elettriche fino a 80 volt attraverso dei fili, che a loro volta sono collegati al prigioniero tramite le dita, le orecchie o i genitali.


Il video dell’Isis-K ignorato dai media filogovernativi russi

Intanto il video postato dall’Isis-K in queste ore mostra le fasi dell’attentato terroristico al Crocus city hall, dove hanno perso la vita 137 persone tra cui tre bambini. Nessun risalto ha avuto finora sui media ufficiali russi le immagini diffuse dall’agenzia Amaq dell’Isis, che secondo la stessa fonte è stato realizzato dagli assalitori. Le agenzie e la televisione di Stato non hanno fatto riferimento alla notizia, che invece è stata riportata da alcuni media indipendenti, in particolare Novaya Gazeta Europe e Dozhd. Ieri nel suo discorso televisivo alla nazione il presidente Vladimir Putin aveva ignorato la rivendicazione da parte dell’Isis, evocando una possibile responsabilità di Kiev. Secondo il presidente, i terroristi, fermati nella regione frontaliera di Bryansk, stavano cercando di raggiungere l’Ucraina, dove una “finestra” era stata creata per permettere loro di attraversare il confine.


Leggi anche: