Milano dice no alla statua con la donna che allatta: «Non rappresenta valori condivisibili». Scoppia la polemica

Interviene anche il sindaco Beppe Sala: «Farò riesaminare la decisione dalla commissione di esperti»

Dopo il Montanelli imbrattato di Porta Venezia, scoppia una nuova polemica a Milano per via di una statua. Si tratta di un’opera dell’artista Vera Omedeo, morta quasi centenaria l’anno scorso, che ritrae una donna che allatta un neonato con il seno scoperto. I figli avevano richiesto al Comune di piazzarla in piazza Eleonora Duse, vicino a Porta Venezia, ma la commissione incaricata di valutare la decisione ha respinto l’opera con la motivazione che «rappresenta valori rispettabili ma non universalmente condivisibili», suggerendo invece di collocarla in una struttura privata, come un ospedale o in un istituto religioso. Tuttavia, il sindaco di Milano Beppe Sala ha deciso di far riesaminare la questione dopo le critiche suscitate dalla decisione della commissione.


La polemica

Serena Omodeo, figlia della scultrice, ha infatti sottolineato che la maternità è un aspetto universale della femminilità e che non c’è nulla di religioso nell’opera. I consiglieri comunali del Partito Democratico, Alice Arienta e Luca Costamagna, hanno definito le motivazioni della commissione inaccettabili e ci hanno tenuto a sottolineare che la maternità come espressione di amore e libertà debba essere valorizzata. Anche l’opposizione si è unita alla polemica, con l’eurodeputata leghista Silvia Sardone che ha inizialmente criticato la giunta Sala per quella che definisce «una deriva del politicamente stupido». Dall’ufficio del sindaco, l’assessore Tommaso Sacchi ha annunciato che si valuterà come dare una collocazione all’opera, sottolineando l’importanza di non offendere o sminuire una proposta che è un omaggio a un’artista di valore.


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