Maria Elena Boschi: «Il Fatto di Travaglio salvato dalla Rai con soldi pubblici?»

La vicepresidente della Vigilanza contro il giornale per l’acquisto del format di Loft

La capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, va all’attacco del Fatto Quotidiano, di Marco Travaglio e di Giuseppe Conte. Ieri, 9 maggio, durante la seduta ha chiesto chiarimenti su La Confessione, il talk condotto da Peter Gomez, ovvero il direttore dell’edizione online del Fatto. Oggi spiega in un’intervista a Repubblica che l’ha fatto «prima di tutto perché viene da chiedersi come mai tra tante professionalità e produzioni interne alla Rai si sia sentita l’esigenza di rivolgersi all’esterno e di acquistare da una società — la Loft — il format di una trasmissione televisiva. Società che, guarda caso, fa parte del gruppo del Fatto Quotidiano . Visto che i soldi con cui la Rai paga Le Confessioni di Gomez sono dei cittadini che versano il canone, la trasparenza mi pare il minimo».


Conflitto di interessi?

Ma, spiega Boschi, c’è di più: «Se c’è un legame economico tra l’azienda che gestisce il servizio di informazione pubblica e il Fatto deve emergere». Perché la società Seif, che è proprietaria del Fatto Quotidiano, ha i conti in rosso. Che si reggono sui programmi venduti da Loft, sua controllata al 100% che produce anche il programma di Gomez. «Non lo dico io: è scritto nell’ultimo bilancio approvato e nella relazione della società di revisione, che non nasconde la crisi finanziaria del gruppo. Non a caso la Loft pare stia trattando con la Rai la vendita di altri programmi. Così potrebbe far cassa grazie alla Rai e salvare il giornale dal possibile fallimento», sostiene Boschi. La quale aggiunge che è per questo che Travaglio difende i vertici e dice che non c’è l’occupazione militare della Rai.


Travaglio e la Rai

«Basta sfogliarlo: quel quotidiano non esprime mai una critica verso la Rai dell’era Meloni né dice una parola sugli inciuci di Conte con la premier per le nomine». E ancora: «Travaglio dimentica sempre che il capo del M5S con il governo gialloverde ha trasformato l’emittente pubblica in una tv sovranista: allora, in coppia con Casalino, non ha mai fatto ostaggi in Viale Mazzini. Quanto a oggi, il direttore che non si tira mai indietro quando c’è da attaccare qualcuno, anche un innocente a cui è arrivato un avviso di garanzia, è lo stesso che è stato condannato per diffamazione. E che con la Rai “gestione Fratelli d’Italia” usa i guanti di velluto. Arriva proprio a difenderla. Per carità, saranno solo coincidenze. Ma io penso che il Travaglio che parla tanto di conflitto di interessi per gli altri dovrebbe prima guardare a casa sua».

I soldi dei contribuenti salvano Il Fatto dal fallimento?

Boschi vorrebbe sapere «se i soldi dei contribuenti vanno a salvare dal possibile fallimento Travaglio & Co. Solo che a queste domande l’ad Sergio e il dg Rossi non hanno risposto. Hanno detto di non saperne nulla e di dover approfondire. Non penso ci voglia molto a fare una telefonata e verificare. Anche perché la trasmissione di Gomez va in onda da tempo».

E l’onorevole di Italia Viva dice anche che il M5s offre a Meloni una sponda in vigilanza: «Del resto, il patto per assegnare al M5S la presidenza della Commissione parlamentare di controllo lo hanno fatto Meloni e Conte. I grillini hanno votato addirittura a favore del nuovo contratto di servizio e, dopo essersi accordati su varie nomine in Rai, sono pronti all’intesa anche sul nuovo Cda, vedrete. Del resto è lo stesso Conte che pone la questione morale in Puglia e poi salva la giunta Emiliano, votando a favore della fiducia».

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