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L’invettiva di Marco Rizzo contro il “politicamente corretto”: «Mi piace la gnocca, posso dirlo?» – Il video

09 Ottobre 2024 - 09:01 Ugo Milano
L'ex segretario del Partito comunista, oggi coordinatore di Democrazia sovrana e popolare: «Non c'è pubblicità oggi dove non ci sia un gay o un nero»

«Mi piace la gnocca, posso dirlo? Non mi dovete rompere le palle». L’ultima invettiva di Marco Rizzo arriva durante l’evento L’Italia dei Conservatori. Un appuntamento che, almeno in apparenza, stride con la storia politica dell’ex segretario del Partito comunista. Ma Rizzo ora è coordinatore della lista rossobruna Democrazia Sovrana e Popolare e le sue uscite, spesso sopra le righe, sembrano raccogliere consensi più a destra che a sinistra. «È insopportabile che i gusti sessuali di una minoranza debbano costituire una sorta di obbligo per una maggioranza. Non c’è pubblicità o film oggi in cui non ci sia dentro un gay o un nero», continua Rizzo raccogliendo gli applausi del pubblico conservatore presente all’evento.

«Il politicamente corretto è insopportabile»

Sulle pagine del Corriere, Rizzo torna a parlare di quel suo intervento, risalente a qualche giorno fa e diventato virale sui social. «Stavo ragionando di politica generale davanti a personalità del calibro di Gianfranco Fini, Luciano Violante e non mi pare siano rimasti scandalizzati», racconta il coordinatore di Democrazia sovrana e popolare. «Quella cosa – continua Rizzo – non l’ho detta per compiacermene, stavo solo criticando quest’epoca insopportabile del politicamente corretto, per cui ormai non c’è un film o una pubblicità in cui non ci sia un gay o un nero. Oggi un film come Amici miei di Monicelli non si potrebbe fare».

Il sovranismo popolare di Rizzo

Secondo Rizzo, le sue idee non dovrebbero far storcere il naso alla sinistra. Anzi: «Solo il sovranismo popolare può difendere le classi più deboli, Lenin oggi starebbe con noi», rivendica Rizzo. L’ex segretario del Partito comunista attacca quindi l’attuale classe dirigente del centrosinistra italiano. «Siamo passati da Berlinguer ai cancelli della Fiat a Schlein che balla sul carro del gay pride», continua il politico torinese, oggi 65enne.

In copertina: Marco Rizzo, coordinatore di Democrazia sovrana e popolare (ANSA/Angelo Carconi)

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