L’allarme di Papa Francesco: «Non sarà la tecnocrazia a salvarci. Così si impone la legge del più forte»


«Il nostro modo di intendere la creazione continua va rielaborato, sapendo che non sarà la tecnocrazia a salvarci: assecondare una deregulation utilitarista e neoliberista planetaria significa imporre come unica regola la legge del più forte. È una legge che disumanizza». Sono le parole del messaggio che Papa Francesco ha scritto dal Policlinico Gemelli di Roma, dove è attualmente ricoverato, e rivolto ai partecipanti dell’Assemblea generale della Pontificia Accademia per la vita. «Dobbiamo purtroppo constatare una progressiva irrilevanza degli organismi internazionali, che vengono minati anche da atteggiamenti miopi, preoccupati di tutelare interessi particolari e nazionali. Eppure, dobbiamo continuare a impegnarci con determinazione per organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per assicurare il bene comune mondiale, lo sradicamento della fame e della miseria e la difesa certa dei diritti umani fondamentali», ha aggiunto. È solo così, ritiene il Pontefice, che si riesce a promuovere «un multilateralismo che non dipenda dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi e che abbia un’efficacia stabile».
Come sta il Papa
«Il Pontefice ha riposato bene tutta la notte». Lo fa sapere il Vaticano nell’aggiornamento mattutino sul Pontefice ricoverato al Gemelli per una polmonite bilaterale dal 14 febbraio scorso. L’ultimo bollettino medico – diramato ieri sera – spiegava che «le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili; il Papa non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterapia ad alti flussi; è apiretico. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata». Da quanto hanno riferito fonti vaticane non sembrerebbero esserci state ulteriori complicazioni dopo la crisi di venerdì anche se la prudenza è massima perché c’è il rischio di nuove crisi: da qui la prognosi riservata. Ieri Papa Francesco ha ricevuto il segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin con il sostituto mons. Pena Parrà, mentre ieri mattina ha partecipato alla messa insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui, quindi ha alternato il riposo alla preghiera.