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Shade pronto a uscire dall’ospedale, ma gli annullano il concerto senza dirgli niente: «Pensano che non ce la faccio? Vengo gratis»

03 Maggio 2025 - 14:18 Alba Romano
shade malato
shade malato
Salta l'esibizione prevista per il 6 maggio a Licata. Una decisione presa all'insaputa dell'artista, che dice di stare meglio e di aver già concordato con i medici la fine del ricovero

Dopo oltre due settimane di ricovero per una grave infezione polmonare da adenovirus, il rapper Shade si era detto pronto a tornare sul palco. In accordo con i medici, aveva pianificato le dimissioni per partecipare al concerto previsto per il 6 maggio a Licata. Ma l’evento è stato cancellato all’ultimo momento e senza alcun confronto con lui. A comunicarlo è stato lo stesso Shade attraverso alcune Instagram stories: «Qualcuno ha annullato la data senza nemmeno consultarmi, pensando che non fossi in grado di fare un’ora di concerto. Nonostante avessi garantito la mia presenza e i miei netti miglioramenti fisici», ha scritto.

La proposta del concerto gratis

Il rapper era stato ricoverato d’urgenza a metà aprile. Le sue condizioni avevano destato preoccupazione tra i fan, ma negli ultimi giorni lo stesso Shade aveva dato segnali positivi, raccontando piccoli progressi nella degenza ospedaliera e manifestando il desiderio di tornare alla musica il prima possibile. L’annullamento della data di Licata ha rappresentato un duro colpo, non solo dal punto di vista professionale. «Mi spiace per la gente che si aspettava di vedermi. Non è dipeso in alcun modo da me», ha chiarito l’artista. E come gesto di riconoscenza verso il pubblico, ha lanciato una proposta-provocazione: «Ho deciso che verrò gratuitamente in uno tra i comuni più vicini a Licata, qualora volessero organizzare un mio evento nelle date ancora disponibili». Poi, un pensiero ai fan: «Scusatemi tanto, è l’unica cosa che posso fare in questo momento. Sul resto non mi esprimo e non entro nei dettagli, perché altrimenti da che sono migliorato finisco in terapia intensiva». Un’uscita che lascia intendere tensioni organizzative dietro le quinte.

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