Un grande Salmo, la perla di Giorgio Poi, bene Damiano. Bocciati Elodie e Fedez – Le nostre recensioni

Giorgio Poi – Schegge

Un’esplosione di delicatezza, di poesia mai fine a sé stessa, ma anzi, prestata ad una narrativa essenziale e precisa. Giorgio Poi lo ha rifatto, a tre anni dal meraviglioso Gommapiuma torna con queste nove imperdibili Schegge. Parliamo di un album che, come solo i grandi album sanno fare, lascia ammutoliti, un album che non concede parole precise per essere raccontato, se non quelle che lo stesso Giorgio Poi ha architettato e musicato e regalato. Nove immagini superbe, che vibrano tra la tangibilità di uno stato d’animo e ciò al quale quello stato d’animo per sua natura tende, quindi tutto risulta etereo e tutto risulta straordinariamente vicino, intimo. Sarà quella voce sottile, sarà l’intensità che Giorgio Poi riesce a mettere nelle sue composizioni, ma quella che si viene a materializzare in questo album è una sorta di magia, un mondo quasi alternativo in cui aggregazione e disgregazione si abbracciano senza annullarsi. Tutto infatti è frammentato e integro, questo fa sì che ognuno possa trovare in questo vetro rotto la scheggia dentro la quale specchiarsi e in qualche modo ritrovarsi. Disco splendido di un artista splendido. Ascoltatelo tutto, dall’inizio alla fine, lasciatevi cullare, individuatevi dentro queste storie, ad occhi chiusi, come quando si prende un bel respiro prima di buttarsi nel vuoto. E poi ci ringrazierete. Anzi, ci portiamo avanti: prego.