Crozza e il ministro Giuli, lo scontro con Elio Germano e il coro nero sotto casa dell’attore – Il video
La missione è riportare un equilibrio nella cultura italiana troppo orientata alla «sinistra ombelicale», dice Alessandro Giuli nella versione di Maurizio Crozza, per l’ultima volta nei panni del ministro della Cultura. Nell’ultima puntata di stagione di Fratelli di Crozza sul Nove, il comico genovese ha pescato a piene mani dalla polemica scoppiata tra Giuli e il mondo del cinema italiano, in testa su tutti l’attore Elio Germano.
Quel «solo ciance» del ministro all’attore romano è lo spunto per Crozza di dilagare col suo personaggio. Come quanto parla della «conquista di Cinecittà», magari passando sotto casa di Elio Germano e urlare: «Elio… Elio… elalà… guarda che noi siamo qua». Fino a lanciare un appello a sceneggiatori e artisti di destra, perché gli propongano film più brevi e interessanti: «Basta cianciare… – dice il Giuli-Crozza che parla al telefono con un fantomatico sceneggiatore di destra – Senti, che soggetto mi potresti proporre? Ma bada bene in 15 parole. Eh, sì, perché i soggetti devono essere eh. Ne conosci Solo 13? Vabbè, dimmelo in 13. Vorrà dire che faremo film più brevi. No, dove non ci si annoia. Grazie d’Annunzio. Basta cianciare. Eh, sì, sì, infatti».