Papa Leone XIV riceve il Napoli, la maglia n° 10 e l’omaggio ai campioni d’Italia: «Dicono tifi Roma? Non credete alla stampa»


Se la coppa, i fuochi d’artificio e l’affetto dei tifosi non fossero bastati, ora il Napoli ha ricevuto anche la benedizione più alta per la vittoria del suo quarto scudetto: quella del Papa. La squadra di Antonio Conte è stata ricevuta nella Sala Clementina da Papa Leone XIV, che si è congratulato con i partenopei per il successo ottenuto all’ultima giornata di campionato.
«Dicono sia romanista, ma voi siete i benvenuti»
Uno dei primi retroscena sulle passioni di Papa Leone XIV aveva riguardato proprio la sua fede calcistica giallorossa, che in una delle sue prime uscite il Papa aveva confermato salutando i fedeli con un inequivocabile “Forza Roma”. «La stampa dice che io sono romanista. Ma benvenuti: quello lo dice la stampa, non tutto quello che leggete nella stampa è vero», così il Papa ha scherzato all’inizio dell’udienza con i calciatori e ai dirigenti del Napoli. «Benvenuti! E congratulazioni per la vittoria del campionato! Una grande festa per la città di Napoli», ha esclamato papa Prevost.
L’importanza del lavoro di squadra
Nel suo discorso alla squadra, iniziato in leggero ritardo, il pontefice ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra per raggiungere gli obiettivi: «Vincere il campionato è un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione. Il campionato lo vince la squadra, e quando dico ‘squadra’ intendo sia i giocatori, sia l’allenatore con tutto il team, sia la società sportiva. Sono contento di mettere in risalto questo aspetto del vostro successo, che ritengo il più importante. E direi che lo è anche dal punto di vista sociale». «Sappiamo quanto il calcio sia popolare in Italia e nel mondo – ha sottolineato papa Prevost – e allora, anche sotto questo profilo, mi sembra che il valore sociale di un avvenimento come questo, che supera il fatto meramente tecnico-sportivo, è l’esempio di una squadra – in senso lato – che lavora insieme, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell’insieme».
Il valore educativo dello sport
Rivolgendosi ai calciatori, allenatori e dirigenti il Papa ha tenuto a sottolineare «L’aspetto educativo. Purtroppo, quando lo sport diventa business, rischia di perdere i valori che lo rendono educativo, e può diventare addirittura dis-educativo. Faccio appello ai genitori e ai dirigenti sportivi: bisogna stare bene attenti alla qualità morale dell’esperienza sportiva a livello agonistico, perché c’è di mezzo la crescita umana dei giovani». Prima di salutare la squadra il Papa ha riportato i complimenti della signora Rosa di Napoli, una delle cuoche del Vaticano, e ha anche ricevuto in dono una maglia della squadra campione d’Italia, col numero 10 e la scritta “Papa Leone XIV”, firmata da tutti i giocatori. L’udienza è andata un po’ per le lunghe e ha costretto i calciatori del Napoli a rimandare il ritorno in città previsto per le 12.30.