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Martina Carbonaro nascosta ancora viva? La 14enne di Afragola «morta dopo minuti di agonia»: così traballa la versione di Alessio Tucci

Martina Carbonaro e Alessio Tucci, omicidio ad Afragola
Martina Carbonaro e Alessio Tucci, omicidio ad Afragola
Il 18enne reo confesso ha detto di aver nascosto il corpo della ragazza che ormai non respirava più. Ma la prima analisi del medico legale smentisce la sua versione. La «crudeltà» e la «personalità inquietante» secondo la giudice. Cosa può chiarire l'autopsia

Era ancora viva Martina Carbonaro, quando il suo ex fidanzato Alessio Tucci l’ha abbandonata dopo averla colpita alla testa con una pietra. La ragazza di 14 anni di Afragola è rimasta a terra per «plurimi minuti agonia», prima di morire. Un tempo lunghissimo in cui il 18enne non ha chiamato i soccorsi, fingendosi poi preoccupato mentre partecipava alle ricerche. Agli inquirenti aveva anzi raccontato che la ragazza non respirava più quando l’ha nascosta. A metterlo per iscritto, riportano Mattino, Corriere e Repubblica, è il medico legale nella consulenza preliminare citata nell’ordinanza della giudice Stefania Amodeo, che ha convalidato l’arresto in carcere per Tucci.

La «crudeltà» di Tucci, tranquillo e disinvolto

La giudice ha confermato la sussistenza dell’aggravante della crudeltà, di cui è convinta anche la procuratrice di Napoli Nord, Anna Maria Lucchetta. Era stata lei a spiegare solo ieri, 31 maggio, come Tucci avrebbe agito con «crudeltà», «efferatezza», «tranquillità» e «disinvoltura». Termini usati nell’ordinanza della gip, con cui ha motivato la custodia in carcere. Anche perché per Tucci sussiste «un pericolo concreto di reiterazione di reati della stessa specie».

Il delitto e il corpo abbandonato nel casolare

Tucci avrebbe colpito più volte alla testa con una pietra la 14enne la sera del 26 maggio scorso. Agli inquirenti ha detto di averlo fatto dopo che lei aveva rifiutato un abbraccio, quando ormai aveva deciso di finire la relazione con lui che andava avanti da due anni. Si erano visti un’ultima volta in un casolare abbandonato di Afragola. Lo stesso luogo in cui la coppia si appartava solitamente. A Tucci viene contestata l’aggravante della crudeltà e quella della «relazione affettiva» che si era interrotta.

La bugia di Tucci che può essere smentita dal’autopsia

Ma il suo racconto fatto finora potrebbe essere smentito dall’autopsia, che stabilità se la 14enne respirava o meno quando è stata messa in un armadio nel casolare abbandonato. Agli inquirenti aveva detto di aver ricoperto di rifiuti il corpo di Martina Carbonaro, quando ormai lei non respirava più. «Non chiedetemi quanti colpi di pietra sono stati inferti e dove – ha spiegato la pm Lucchetta, che coordina le indagini con la sua vice Maria Di Mauro e il pm Alberto Della Valle – perché questo lo l’autopsia lo stabilità, ma posso dire che Alessio Tucci ha agito con crudeltà».

Tutti e la personalità «inquietante»

Per la giudice, Tucci ha «manifestato tranquillità all’esterno» e un «atteggiamento disinvolto», quando «ha mentito con grande naturalezza» ai genitori di Martina Carbonaro, oltre che ai suoi e agli investigatori. Per la gip, il muratore si è comportato con particolare «lucidità ed estrema freddezza», lasciando trasparire una personalità «inquietante».

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