I ballottaggi di domenica e le nuove crepe nel Campo largo: il timido sì di Taranto e le liti di Matera (col rischio anatra zoppa)


La data in cui verranno sanciti i nuovi sindaci delle città di Matera e Taranto si avvicina. Domenica 8 giugno e lunedì 9 giugno saranno chiamati alle urne per il ballottaggio i cittadini residenti nei comuni con più di 15mila abitanti, dove al primo turno – che si è svolto il 25 e 26 maggio – nessun candidato sindaco ha raggiunto la soglia del 50% +1 dei votanti. L’appuntamento elettorale è stato fissato nella stessa data in cui tutta Italia si esprimerà sui cinque referendum proposti dalla Cgil e da +Europa, su cittadinanza e lavoro. Matera e Taranto sono gli unici due capoluoghi di Provincia ad arrivare al ballottaggio, dopo le vittorie schiaccianti ottenute dal centrosinistra a Genova e a Ravenna, rispettivamente con Silvia Salis e Alessandro Barattoni. Ma la situazione non è delle più lineari: né a Taranto né a Matera i dem sono riusciti a ricreare quel campo largo che invece si è rivelato fondamentale per la vittoria in molti altri comuni.
I candidati a Taranto
Taranto, una partita importante, che si intreccia con un altro appuntamento elettorale: le regionali. I due candidati che si sfideranno sono Paolo Bitetti per il centrosinistra – che al primo turno ha ottenuto il 37,3% dei voti – e Francesco Tacente, sostenuto dalla Lega e da liste civiche, che ha incassato il 26,1% delle preferenze. Il risultato di Tacente ha sorpreso molti, anche considerando che Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano schierato un altro candidato, Luca Lazzaro, fermo al 19,4%. Anche il M5s ha corso in solitaria il primo turno, schierando Annagrazia Angolano, che ha ottenuto il 10,9%
Un campolargo timido
Ma come si presentano al turno del ballottaggio i due candidati? Per Francesco Tacente è stato piuttosto semplice raccogliere l’appoggio di Forza Italia e Fratelli d’Italia. I tre partiti hanno infatti formalizzato un apparentamento, sottoscrivendo un accordo per sommare i risultati ottenuti dalle liste il 25 e 26 maggio. Di conseguenza, la divisione dei seggi avverrà come se fossero andati insieme al primo turno. Questo comporta che Tacente e la sua coalizione iniziale perderanno alcuni seggi a favore delle liste di Lazzaro, come se fossero stati uniti sin dall’inizio. Il disegno l’aveva delineato con chiarezza anche Durigon in un’intervista a Open: «L’importante è sconfiggere la sinistra». La situazione dall’altro lato è un filo diversa. Anche Bitetti potrà contare sul sostegno di Angolano, ma non si può parlare di un campo largo vero e proprio. È una coalizione timida. Dai pentastellati è arrivata solo «un’indicazione di voto, non un apparentamento formale», il che «non significa che poi entreremo nel futuro governo – chiarisce a Open il deputato dei 5Stelle Leonardo Donno – dove invece resteremo coerentemente all’opposizione, portando avanti le nostre proposte per la giustizia sociale, ambientale ed economica».
I candidati di Matera
La situazione si fa ancora più complessa nella Città dei Sassi dove c’è il rischio “anatra zoppa“. I due candidati emersi dal primo turno sono stati Roberto Cifarelli, del centrosinistra (escluso il M5S), e Antonio Nicoletti per il centrodestra. Cifarelli, ex consigliere regionale e storico rappresentante del Pd materano e lucano, ha incassato il 43,5% dei voti al primo turno. Il suo diretto concorrente sarà Antonio Nicoletti, che ha ottenuto il 37% delle preferenze. Anche in questo caso, i pentastellati hanno corso da soli, sostenendo il sindaco uscente Domenico Bennardi, che ha ottenuto l’8,5% dei voti.
Il rischio anatra zoppa
Ma la vera incognita che aleggia sul ballottaggio a Matera sarà la composizione del Consiglio comunale. Le nove liste a sostegno di Roberto Cifarelli hanno ottenuto in totale il 52,4% al primo turno, cosa che garantisce la maggioranza dei seggi nel Consiglio comunale anche in caso di vittoria di Nicoletti, che quindi si troverebbe a governare con una maggioranza consiliare non favorevole. Si parla in questo caso di anatra zoppa, (in inglese “lame duck”) , un termine usato per indicare, appunto, una “azoppatura” politica, in cui l’autorità – in questo caso di Nicoletti – sarebbe compromessa anche in caso di vittoria. Lo stesso Cifarelli rispondendo a una domanda nei giorni scorsi sull’anatra zoppa ha detto: «Io non la temo, la devono temere i materani». Per quanto riguarda le coalizioni, Nicoletti è già sostenuto dall’intero centrodestra, ma ha scelto di non cooptare Progetto Comune di Vincenzo Santochirico, un candidato civico. Intanto, M5S e Pd correranno separatamente, su rette diverse. «Non appoggeremo nessuno e non faremo apparentamenti. Lasceremo libero arbitrio ai nostri elettori», hanno dichiarato i pentastellati in una nota.