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L’Ue cambia le regole sui risarcimenti per i voli aerei: aumentano le ore di ritardo necessarie per far scattare i rimborsi

06 Giugno 2025 - 18:52 Bruno Gaetani
regole ue rimborsi ritardo aerei
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Il Consiglio Ue trova un'intesa dopo 12 anni di negoziati. Ora la palla passa al Parlamento europeo

Cambiano le regole e i requisiti sui risarcimenti per i voli in ritardo. Dopo un negoziato durato dodici anni, il Consiglio Ue ha raggiunto un’intesa politica per riformare il regolamento sui diritti dei passeggeri dei voli aerei all’interno dell’Unione europea. Le nuove regole prevedono più garanzie e automatismi per le compagnie aeree in caso di ritardi e cancellazioni, ma abbassano anche la soglia dei risarcimenti. Il tetto massimo dei rimborsi scenderà da 600 a 500 euro e scatterà dopo un ritardo di 4 ore per i voli fino a 3.500 chilometri e dopo un ritardo di 6 ore per i voli oltre i 3.500 chilometri. Le regole attuali, approvate nel 2004, facevano scattare il diritto al rimborso dopo tre ore di ritardo, a prescindere che si trattasse di un volo a breve o lunga percorrenza.

Le nuove regole sui rimborsi per i voli cancellati

In base alle nuove regole, in caso di cancellazioni le compagnie aeree dovranno offrire ai passeggeri informazioni tempestive e un volo alternativo, inclusi voli operati da altri vettori o con altri mezzi. Se entro tre ore dall’interruzione la compagnia non trova una soluzione adeguata, i passeggeri potranno organizzarsi e chiedere un rimborso fino al 400% del costo originale del biglietto, ma comunque non superiore a 500 euro. I passeggeri che vengono informati della cancellazione del volo meno di 14 giorni prima della partenza hanno diritto a un risarcimento. Inoltre, in caso di cancellazione, le compagnie aeree saranno tenute a fornire ai passeggeri moduli pre-compilati per la richiesta di risarcimento.

Come cambiano le norme sul bagaglio a mano

Il testo di compromesso preparato inizialmente dalla Polonia, che ha la presidenza di turno del Consiglio Ue, prevedeva la legalizzazione del pagamento per il bagaglio a mano. Una pratica sempre più diffusa tra le compagnie low-cost, ma fortemente contestata da alcune recenti sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea. Il testo adottato nelle scorse ore dai governi Ue non fissa dimensioni o taglie predefinite per l’hand luggage, ossia il bagaglio a mano, lasciando alle singole compagnie la possibilità di fissare le misure massime consentite. Il provvedimento precisa poi che i passeggeri hanno diritto a «trasportare un articolo personale in cabina e senza costi aggiuntivi», ma la stessa precisazione non viene fatta anche per il bagaglio a mano.

Spagna e Germania scettiche, l’Italia applaude

La legalizzazione del pagamento per il bagaglio a mano, rimodulata nella versione finale del testo, aveva spinto Spagna e Germania a opporsi all’intesa proposta dal Consiglio Ue e tenere in stallo i negoziati. A esultare per l’adozione del nuovo testo è invece l’Italia, con il ministero dei Trasporti che esprime «soddisfazione» per il voto di ieri a Lussemburgo. Per il dicastero presieduto da Matteo Salvini il documento adottato rappresenta «un’innovazione normativa» attesa da vent’anni e introduce «significative migliorie» per i viaggiatori. Non sono della stessa opinione gli eurodeputati italiani dei Verdi, che alla vigilia del voto del Consiglio Ue avevano accusato il governo italiano di voler far prevalere «gli interessi delle lobby sulle tutele dei consumatori».

I prossimi passi

Le regole approvate nelle scorse ore dal Consiglio Ue non sono ancora definitive, ma rappresentano il primo passo avanti dopo uno stallo durato più di un decennio. La proposta di riforma del regolamento da parte della Commissione europea risale infatti al lontano 2013, quando a presiedere l’esecutivo comunitario c’era ancora il portoghese José Manuel Barroso. La palla passa ora al Parlamento europeo, dove la commissione Trasporti esaminerà il provvedimento e deciderà se approvarlo così com’è oppure modificarlo.

Foto copertina: EPA/Rostislav Glinksy

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