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Il generale Portolano: «La guerra tra Israele e Iran rischia di allargarsi ai paesi vicini»

16 Giugno 2025 - 09:04 Alba Romano
generale portolano guerra israele iran
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Il capo di stato maggiore della Difesa: l'escalation va scongiurata

«L’Italia segue con costante e attenta preoccupazione l’evoluzione della situazione in Medio Oriente, in un periodo segnato da una profonda instabilità, conflitti sanguinosi e una molteplicità di crisi interconnesse, che si alimentano reciprocamente». In un’intervista al Corriere della Sera il capo di stato maggiore della Difesa Luciano Portolano dopo l’inizio della guerra fra Israele e Iran, dice che il rischio è una guerra allargata ai Paesi vicini.

Un nuovo capitolo

«L’operazione condotta in autonomia dalle forze armate israeliane apre oggi un nuovo capitolo, aggiunge elementi di tensione», premette Portolano. «E sta determinando un’escalation del conflitto tra i due paesi, che tutti oggi vogliono scongiurare. In un dominio multidimensionale e multinazionale, gli elementi sul tavolo sono il successo (o insuccesso) di un accordo sul nucleare con l’Iran, la contiguità geopolitica di Stati, attori, interessi, risorse, alleanze e rivalità. Sino a ipotesi di maggiore ampiezza e gravità, con il rischio di deflagrazione ed estensione del conflitto aperto ai Paesi limitrofi», conclude.

Il Libano e la missione Unifil

Riguardo al Libano e alla missione Unifil Portolano sostiene che «il cessate il fuoco e l’elezione del generale Joseph Aoun alla presidenza del Libano hanno rappresentato segnali incoraggianti. Certo, il sud del Paese resta instabile, con tensioni persistenti e difficoltà operative per la missione Unifil, complicate dalla presenza di ordigni inesplosi. Nonostante ciò, la missione ha ripreso le attività di pattugliamento e il supporto alle forze armate libanesi. Unifil continua a svolgere un ruolo chiave nella stabilizzazione dell’area, in linea con la risoluzione Onu 1701, promuovendo una maggiore responsabilizzazione delle autorità libanesi. In questo contesto la nomina del generale di divisione Diodato Abagnara al comando della missione conferma l’impegno dell’Italia per la pace nella regione mediorientale e rappresenta un riconoscimento della comunità internazionale al valore del contributo italiano».

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