La Sampdoria resta in B, la salvezza dopo il caos a Salerno: la furia dei tifosi, la partita interrotta e perché ora si rischia il campionato a 21 squadre


Il playout per decretare chi sarebbe sceso in Lega Pro e chi invece sarebbe rimasto in Serie B era già partito con i peggiori auspici. Prima il risultato del campo che aveva condannato la Sampdoria alla retrocessione, poi la penalizzazione del Brescia per illeciti sportivi, una partita disputata con quasi un mese di ritardo e, infine, anche un’intossicazione alimentare che ha fatto slittare ulteriormente la gara di ritorno. Ieri, domenica 22 giugno, il campo ha consegnato i verdetti che, almeno per il momento, sono definitivi: Salernitana retrocessa in Serie C e Sampdoria salva. Ma la squadra granata ha già annunciato che continuerà la partita in sede giudiziaria.
Il lancio dei sediolini in campo
Dopo la sconfitta per 2-0 all’andata a Marassi, alla Salernitana servivano almeno due gol nella gara di ritorno per sperare nella salvezza e restare in Serie B. L’Arechi ha tremato di speranza al 35’, quando il capitano Ferrari ha insaccato il pallone dell’1-0. Ma l’entusiasmo è durato poco: prima il VAR ha annullato la rete, poi la Sampdoria ha colpito con il gol del vantaggio, gelando lo stadio. Al 49’ è arrivato anche il raddoppio blucerchiato e, con esso, la delusione dei tifosi granata si è trasformata in rabbia. Dalla curva sono partiti fumogeni, petardi e persino sediolini lanciati verso il campo. Alcuni ultras hanno tentato di forzare i cancelli, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. L’arbitro Doveri non ha potuto far altro che sospendere l’incontro, invitando le squadre a rientrare negli spogliatoi in attesa che la situazione tornasse sotto controllo. Ma la calma non è mai tornata. Alla fine, l’arbitro ha decretato la sconfitta a tavolino della Salernitana per 3-0.
Le contestazioni
L’incubo dei granata si concretizza nella notte di Salerno: in un solo anno il passaggio dalla Serie A alla Serie B, con l’amara sensazione di aver subito un’ingiustizia. Nei giorni precedenti alla sfida erano apparsi per le vie della città striscioni e cartelli critici nei confronti della FIGC e del presidente Gabriele Gravina, rei, nella visione dei tifosi granata, di aver favorito la Sampdoria: «Gravina, lo spieghi tu a un bambino cosa significa decidere un campionato a tavolino?» si legge su uno striscione esposto dagli ultras. A confermare l’amarezza dell’ambiente salernitano sono arrivate anche le parole dell’amministratore delegato della Salernitana, Maurizio Milan, che nel dopopartita ha dichiarato: «Continueremo le nostre battaglie legali perché riteniamo di aver subito un procedimento non lineare e faremo le nostre battaglie in tutti i tribunali, con situazioni iniziate con i nostri legali».
June 21, 2025
La battaglia legale
Tra i principali punti contestati dai granata vi sono le modalità di rinvio della prima gara, quella che avrebbero dovuto disputare contro il Frosinone, poiché comunicato a sole 24 ore dall’incontro e senza aver convocato il consiglio direttivo. La Salernitana aveva già presentato ricorso per richiedere il blocco dei playout, ma il Tribunale Federale Nazionale lo ha respinto e ora si attende di leggere le motivazioni. Ora i granata si preparano a intraprendere il percorso legale previsto dai regolamenti federali per contestare la retrocessione e chiedere la riammissione in Serie B. Il primo passo sarà il ricorso alla Corte Sportiva d’Appello della FIGC. In caso di esito negativo, il club potrà rivolgersi al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI. Soltanto dopo un ulteriore rigetto, resterebbe aperta la via della giustizia amministrativa, con un possibile ricorso al TAR del Lazio e, successivamente, al Consiglio di Stato. Il club granata intende sostenere la propria posizione chiedendo l’allargamento del campionato cadetto a 21 squadre, un’ipotesi prevista dalle NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC), nel caso in cui si verifichino circostanze eccezionali. Sarà su questa base che la Salernitana costruirà la propria strategia difensiva, con l’obiettivo di restare tra i professionisti.