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Questi non sono abitanti di Tel Aviv che tentato di entrare nei bunker di emergenza

26 Giugno 2025 - 11:19 Fabio Verrecchia
La scena non ha nulla a che fare con Israele

In seguito ai recenti attacchi tra Israele e Iran, sta circolando un video che mostrerebbe un gruppo di israeliani intenti a entrare in un bunker a Tel Aviv per mettersi al riparo da un presunto attacco missilistico iraniano. Le immagini, riprese da telecamere e smartphone, mostrano diverse persone che cercano di farsi strada attraverso uno stretto corridoio, tra momenti di tensione e l’intervento di alcune guardie di sicurezza. Tuttavia, il filmato non è stato girato in Israele.

Per chi ha fretta:

  • Il video non mostra una collutazione tra israeliani in un bunker a Tel Aviv, ma una rissa scoppiata il 12 giugno 2025 all’interno di un tribunale a Tbilisi, in Georgia.
  • Le immagini documentano le proteste contro la condanna dell’attivista Mate Devidze, arrestato per aver aggredito tre agenti di polizia durante una manifestazione nel 2024 e condannato a quattro anni e mezzo di carcere.
  • Il filmato è stato decontestualizzato e diffuso in modo fuorviante per associarlo falsamente al conflitto tra Israele e Iran.

Analisi

Il reel che mostrerebbe un gruppo di israeliani intenti a entrare in un bunker a Tel Aviv per proteggersi da un attacco missilistico iraniano è stato diffuso dalla pagina Facebook UTOPIA, accompagnato dalla seguente descrizione:

Gli abitanti di Tel Aviv hanno tentato di entrare nei bunker di emergenza dopo che le sirene antiaeree sono state attivate in tutta la città. I ​​video condivisi sui social media mostrano persone disperate che si affrettano a entrare in uno di questi rifugi tra il suono delle sirene. Il Comando del Fronte Interno israeliano ha ordinato alla popolazione di ripararsi immediatamente e di non andarsene fino a quando non avesse ricevuto un segnale ufficiale. I servizi di emergenza sono intervenuti in seguito alle segnalazioni di possibili impatti nell’area di Gush Dan, mentre le autorità indagano su eventuali danni causati dal lancio di missili o droni. La tensione rimane alta nella regione a causa del rischio di ulteriori attacchi.

Il filmato non è stato registrato a Tel Aviv

In realtà, la scena non ha nulla a che vedere né con Israele né con un attacco missilistico iraniano. Il filmato mostra una rissa scoppiata all’interno di un tribunale in Georgia, pochi istanti prima della conclusione del processo a Mate Devidze, un attivista di 21 anni condannato a quattro anni e mezzo di carcere per aver aggredito tre agenti di polizia durante una manifestazione nel 2024. Una ricerca inversa di un fotogramma del video conduce infatti a un post sul social X, datato 12 giugno 2025, pubblicato da Marika Mikiashvili, docente presso l’Università Alte e ricercatrice specializzata in Unione Europea e Asia Centrale. Nel post, Mikiashvili condivide le stesse immagini e specifica che si riferiscono al “falso processo del prigioniero del regime Mate Devidze”, precisando che gli scontri sono avvenuti a Tbilisi.

Anche un post di OC Media, un organo di stampa specializzato in notizie dalla regione del Caucaso, conferma che il video ritrae una colluttazione tra le forze di sicurezza e un gruppo di sostenitori dell’attivista all’interno del tribunale georgiano.

Il caso Mate Devidze

Mate Devidze è un giovane attivista georgiano coinvolto nei movimenti pro-democrazia e filo-europei che hanno animato le proteste a Tbilisi tra il 2024 e il 2025. All’età di 21 anni, è stato arrestato con l’accusa di aver aggredito tre agenti di polizia durante una manifestazione svoltasi il 19 novembre 2024 in Melikishvili Avenue, una delle arterie principali della capitale. Secondo le autorità, avrebbe colpito gli agenti con un bastone o un oggetto contundente, motivo per cui è stato incriminato ai sensi dell’articolo 353 del codice penale georgiano, che prevede pene da quattro a sette anni di reclusione per aggressione a pubblico ufficiale. Il caso ha suscitato un’ondata di solidarietà, in particolare tra collettivi studenteschi e difensori dei diritti civili, che hanno denunciato quello che considerano un processo politico e una violazione delle garanzie procedurali. Il processo a Devidze è così diventato un simbolo delle tensioni crescenti tra società civile e governo, attirando anche l’attenzione della stampa internazionale. Della vicenda si è occupata anche Linkiesta, che ha approfondito il caso in un articolo consultabile a questo link.

Conclusioni

Il video oggetto dell’analisi, documenta le proteste scoppiate proprio in seguito alla condanna di Devidze, avvenuta il 12 giugno scorso, a quattro anni e mezzo di carcere. La scena non ha dunque alcun legame con Tel Aviv né con il conflitto israelo-iraniano, ma riguarda un episodio ben preciso della cronaca politica georgiana.

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