Giuseppe Cruciani: «Io megafono di Meloni? Voglio la droga libera e le adozioni per i gay»


Giuseppe Cruciani ha scritto un nuovo libro che si chiama Ipocriti. Esce oggi per Cairo Editore. E lui lo presenta in un’intervista a Elvira Serra per il Corriere della Sera: «Adesso dicono che sono una specie di megafono del governo di centrodestra. È ridicolo per uno che vuole il matrimonio omosessuale, la droga liberalizzata, l’adozione ai gay, ed è contro la chiusura dei negozi di cannabis light. Mi sento molto più antifascista di chi grida al fascismo continuamente».
Cattivista per antonomasia
Il cattivista per antonomasia se la prende con Luca Marinelli: «Si era detto disperato per aver interpretato Mussolini. L’ipocrisia sta nel fatto che il cachet lo ha preso, come è giusto, ma ha dovuto farci sapere che aveva quasi chiesto il permesso alla nonna e a tutta la famiglia». E con Papa Francesco: «Basta ricordare che andò a Lampedusa dopo il naufragio del 2013 dicendo che dovevamo accogliere i migranti. Piccolo particolare: non era lui che se ne faceva carico, ma lo Stato italiano. E, anzi: il Vaticano ha promulgato una legge severissima sulla immigrazione dentro il suo Stato». Lui non è credente ed è laziale: «Vivevamo in centro a Roma, nel palazzo di mia madre, 500 metri quadrati dove stavano anche i miei nonni e altri parenti. Erano tutti romanisti, l’unico laziale era mio zio Riccardo, che mi portava allo stadio da bambino».
Il padre
Il padre «faceva l’agente di commercio, poi ha aperto una sua società. Per molti anni abbiamo vissuto in Sicilia, tra Palermo e Siracusa. Il liceo l’ho fatto lì. È morto di leucemia nel 2008, non so se avrebbe apprezzato quello che faccio in radio». La madre «da qualche anno ha una forma di degenerazione cerebrale, sta in una casa per anziani a Pescara, dove vive mia sorella. Non la chiamo, per non destabilizzarla, riportandola a una vita che non le appartiene più. La vado a trovare una volta l’anno». Da lei ha preso «l’essere oculato, non butto via il denaro: non mi piacciono le macchine, gli orologi, i ristoranti costosi. Penso che i soldi servano ad affrancarmi dal fare quello che non mi piace».
Eleonora
Poi parla dell’amore con Eleonora: «Ci siamo conosciuti a giugno del 2014 nel suo paese natale, Sacile. Ero andato con Filippo Facci per un incontro pubblico e lui mi aveva fatto notare questa ragazza carina che gli piaceva. Poi è finita in un altro modo». Adesso è la sua reazione più lunga. Ma ha deciso «di non parlare mai di Selvaggia Lucarelli e di un’altra storia». Quella con la moglie di Jovanotti, Francesca Valiani: «All’epoca, per parlare di quella vicenda, rifiutai anche dei soldi, ma non volevo creare dolore a nessuno, rimestandoci sopra». Come padre è «un po’ assente nella quotidianità, come mio padre con me, ma penso di essere uno che dà dei consigli: spetta a lei seguirli o no. Forse sono troppo preso dal mio lavoro: spero che un giorno possa capirlo».
Efe Bal, Odifreddi, Parenzo
Il prossimo anno La Zanzara su Radio24 compie 20 anni. Il momento più difficile è stato «quando Efe Bal, per protestare contro le cartelle esattoriali, tirò fuori il membro. Mi manca in radio». Lo scherzo più crudele fu «a Odifreddi, solo da poco mi ha perdonato. Lo chiamammo con la voce del Papa e lui era così emozionato che non voleva più mettere giù». Infine, parla di Parenzo: «David è un conduttore televisivo formidabile, ha una sua anima pop chiambrettiana che secondo me dovrebbe far uscire di più. Ma di lui ammiro soprattutto il suo legame fortissimo con la famiglia, la vecchia e la nuova: i figli mi chiamano zio. Ecco, penso che lui tragga da loro la forza straordinaria che gli permette di fare tutto quello che fa».