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Giorgia Meloni con 13 ministri al prossimo Meeting di Rimini. Ma a tracciare la strada sarà Mario Draghi – Il programma

09 Luglio 2025 - 18:07 Simone Disegni
giorgia meloni mario draghi palazzo chigi
giorgia meloni mario draghi palazzo chigi
Presentato il programma della 46esima edizione del tradizionale raduno di Cl. Presenti anche Fitto e Metsola. Dal centrosinistra solo Letta, Picierno e Manfredi

Il caldo non dà tregua da settimane e anche ministri e parlamentari già pregustano le vacanze: presto gli impegni ufficiali, per lo meno quelli romani, andranno diradandosi e la politica si trasferirà tra mari e monti. Ma il rientro in grande stile dal periodo di decantazione estiva è già fissato: come da tradizione, al Meeting di Rimini. Dal 22 al 27 agosto al grande raduno promosso da Comunione e Liberazione sfilerà praticamente tutto il gotha del centrodestra: oltre metà del governo, a partire dalla premier Giorgia Meloni. L’apertura dell’edizione n° 46 del Meeting però sarà affidata al suo illustre predecessore, Mario Draghi, che terrà un intervento tutto dedicato al futuro dell’Europa. L’ex governatore di Bankitalia e Bce è presenza ormai «radicata» al Meeting, dove è uso tenere discorsi di grande peso. Fu proprio dalla Fiera di Rimini che nell’estate 2020 ruppe un lungo silenzio per indicare la strada all’Italia sconvolta da pandemia e lockdown: un discorso che alcuni lessero come una disponibilità a entrare in campo da protagonista, cosa che poi avvenne pochi mesi dopo con la chiamata a Palazzo Chigi da parte di Sergio Mattarella. E sempre a Rimini, due estati dopo, si congedò di fatto dalla guida del Paese tracciando il bilancio del suo anno e mezzo di lavoro e la roadmap per chi avrebbe raccolto il suo testimone.

Lo sbarco a Rimini del centrodestra

La politica avrebbe di lì a breve ripreso il sopravvento, con le elezioni del settembre 2022 stravinte da Giorgia Meloni. Due anni dopo la leader di FdI resta salda alla guida del Paese, ancorata forse perfino oltre le aspettative alla Ue di Ursula von der Leyen. E sarà proprio quel blocco di potere ormai sempre più vicino anche a Bruxelles e Strasburgo – Ppe e Conservatori – a dominare la scena al Meeting di Rimini, ispirato quest’anno al motto (tratto da un verso di T.S. Eliot) «Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi». Alla premier Meloni sarà affidata la chiusura del raduno, mercoledì 27 agosto. Prima, nei giorni precedenti, si alterneranno ben 13 altri esponenti di governo: i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. E poi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e quello dell’Interno Matteo Piantedosi, quello delle Imprese Adolfo Urso e quello della Cultura Alessandro Giuli. Ma pure Schillaci e Valditara, Lollobgrida e Pichetto Fratin, Foti, Abodi e la ministra delle Disabilità Alessandra Locatelli (Lega), presente oggi a Roma all’iniziativa di presentazione del 46esimo Meeting. A completare l’impressionante schieramento del centrodestra “italo-europeo”, le presenze previste di Raffaele Fitto, della presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola e della sua vice italiana Antonella Sberna e del vicepresidente del Ppe Massimiliano Salini (Forza Italia).

Briciole di centrosinistra

Al centrosinistra, con ogni evidenza, resteranno le briciole. Dal fronte del Pd e è prevista secondo il programma svelato oggi dagli organizzatori la presenza della sola Pina Picierno, sempre più accreditata di fatto come leader della frangia riformista ostile a Elly Schlein e invitata per di più nella sua capacità “istituzionale” di vicepresidente (a sua volta) del Parlamento europeo. Né troppo diverso è il profilo di Enrico Letta, chiamato anch’egli a intervenire sui temi del futuro dell’Ue: ufficialmente fuori dai giochi politici, rispettoso ma non certo vicino a Schlein. L’unico esponente legato al «campo largo» previsto a Rimini sarà di fatto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, nel suo ruolo di presidente dell’Anci. A portare sul palco del Meeting i temi sociali saranno però protagonisti del mondo cattolico come il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, mentre di grande rilievo sul fronte più strettamente teologico sarà la visita a Rimini del patriarca ecumenico di Costantinopoli S.S. Bartolomeo I, che interverrà all’incontro sui 1700 anni del Concilio di Nicea insieme al cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per l’unità dei Cristiani.

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