Roma, morto l’ispettore Eni ferito nel maxi incendio al distributore Gpl: aveva ustioni sul 55% del corpo


Non ce l’ha fatta uno feriti della maxi esplosione in un deposito di Gpl alla periferia di Roma lo scorso 4 luglio. La vittima si chiamava Claudio Ercoli, ispettore dell’Eni, che era ricoperto di ustioni sul 55% del corpo. Ora nel fascicolo di indagine della procura di Roma potrebbe essere contestato il reato di omicidio colposo. Claudio era stato soccorso lo scorso venerdì 4 luglio da un carabiniere che era riuscito a trascinarlo via dalla sua auto avvolta dalle fiamme. Successivamente, era stato trasferito al Pronto Soccorso da una pattuglia dei militari. Tuttavia, oggi 9 luglio, non ce l’ha fatta a sopravvivere. Intanto, nel reparto di chirurgia del Policlinico Umberto I, il vicespettore Marco Neri e l’agente Francesco D’Onofrio che hanno riportato gravi ferite saranno sottoposti ad intervento chirurgico per ricostruire le parti del corpo ustionate.
Il maxi incendio
L’esplosione era avvenuta nel quartiere Prenestino, in via dei Gordiani, dove un’autocisterna che scaricava gpl ha urtato una conduttura nel distributore, innescando un incendio seguito da due violente deflagrazioni. Il bilancio è stato pesante tra civili, forze dell’ordine e vigili del fuoco, alcuni con gravi ustioni, e decine di persone evacuate. L’esplosione ha provocato danni in un raggio di circa 300 metri: finestre infrante, edifici rovinati, un deposito veicoli in fiamme e un centro sportivo evacuato in quanto pieno di detriti.