Universiadi, Lorenzo Bonicelli fuori dal coma. Jury Chechi: «Spingono gli atleti all’estremo, non ha senso»


È uscito dal coma farmacologico Lorenzo Bonicelli, il ginnasta italiano caduto violentemente sul collo alle Universiadi di Essen, in Germania, al termine di una prova agli anelli. Le condizioni del 23enne lombardo in terapia intensiva sarebbero stazionarie e, come già anticipato ieri da alcune fonti sanitarie, non è in pericolo di vita. Il giovane, che era tra le riserve della squadra nazionale alle ultime Olimpiadi di Parigi, sarebbe rimasto vigile fino al momento dell’intervento chirurgico. «È un’ingiustizia, il regolamento spinge gli atleti a uscite pericolose dagli attrezzi», ha commentato l’ex campione olimpico Jury Chechi. «Un mio amico ha avuto lo stesso incidente ed è rimasto tetraplegico per sempre».
L’indignazione di Jury Chechi: «Così si mettono a rischio per il regolamento»
L’uscita dagli anelli è il momento più delicato di tutti: sia per il punteggio che può valere sia per la difficoltà degli avvitamenti che gli atleti affrontano. È stata proprio l’uscita a tradire Lorenzo Bonicelli, che stava compiendo un “triplo raccolto”. Uno di quegli elementi che sono nel mirino di Jury Chechi, oro olimpico ad Atlanta 1996: «I ginnasti di adesso cercano uscite difficili come il triplo salto agli anelli, ma così si mettono a rischio. La facevo anch’io, ma vi assicuro che era molto difficile», ha detto parlando al Giornale. «Il nuovo codice dei punteggi spinge gli atleti all’estremo. Il sistema non va bene: non sono d’accordo per niente con il nuovo regolamento, ma tanto non mi ascoltano. Sono fuori dal mondo federale».
L’amico Federico Chiarugi e le speranze di Cechi: «Lorenzo, combatti»
Non è ovviamente colpa dell’atleta, tutt’altro: «Ci sono andato vicino diverse volte, ma non in modo così drammatico per fortuna», ammette. «Sono cose che possono capitare nello sport e nella vita in generale. Di certo Lorenzo aveva nelle sue corde l’uscita per finire bene l’esercizio. Purtroppo sono delle fatalità che accadono in casi estremamente rari». Come è accaduto al suo amico e compagno di palestra Federico Chiarugi, rimasto tetraplegico dopo essersi fratturato la quinta e sesta cervicale: «Ha avuto comunque una vita dignitosa. Si è laureato, ci seguiva negli allenamenti e nelle gare, poi a 40 anni purtroppo ha avuto un arresto cardiaco e ci ha lasciati». Per il Signore degli Anelli però ora la cosa più importante è una sola: «Adesso dobbiamo aspettare soltanto buone notizie, concentrarci sulla ripresa di Lorenzo e sperare che non sia un trauma così definitivo. Ho saputo che il suo motto personale è “Combatti fino alla fine”. Ora più che mai».