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Lutto nel mondo della musica: è morto Livio Macchia, storico bassista e fondatore dei Camaleonti. Aveva 83 anni

29 Luglio 2025 - 17:54 Cecilia Dardana
livio macchia bassista camaleonti
livio macchia bassista camaleonti
Con la sua band ha scritto pagine indimenticabili della musica italiana: da “L’ora dell’amore” a “Applausi”. Il suo ultimo concerto un mese fa, nella sua Puglia

È morto a 83 anni Livio Macchia, bassista, cantante e fondatore de I Camaleonti, una delle band beat più amate della musica italiana. Originario di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, Macchia aveva lasciato la Puglia da giovanissimo per trasferirsi a Milano, dove all’inizio degli anni Sessanta diede vita al gruppo insieme a Paolo De Ceglie e Riki Maiocchi, nei locali del mitico Santa Tecla Club. Macchia combatteva da tempo con una malattia. «Una stella della musica italiana e internazionale ma soprattutto un mio grande amico, un figlio della nostra Melendugno che lo ha accolto e amato fino alla fine». Lo ricorda così il sindaco di Melendugno, Maurizio Cisternino.

Il gruppo I Camaleonti

Il nome Camaleonti fu scelto per la loro capacità di adattarsi al pubblico, variando il repertorio nelle esibizioni dal vivo. Una flessibilità artistica che si è rivelata vincente: in oltre 60 anni di attività, I Camaleonti hanno venduto circa 30 milioni di dischi, pubblicato 23 album, ottenuto quattro dischi d’oro e lasciato un segno profondo nel pop italiano. E proprio per festeggiare i 60 anni di carriera del gruppo e ricordare i suoi amici e colleghi che non ci sono più, Livio Macchia, il 30 giugno scorso nell’incantevole borgo di Roca Nuova, era riuscito a tenere un grande concerto, nell’ambito del BluFestival, la rassegna estiva di eventi organizzata dal Comune di Melendugno. «Se ne va una stella del panorama della musica italiana e internazionale – ricorda ancora Cisternino -. Una stella della musica italiana e internazionale. Il nostro Livio si congeda da noi con gli applausi di chi lo ha amato tanto».

Il successo del gruppo

Il successo del gruppo arriva nel 1968 con L’ora dell’amore, versione italiana del brano Homburg dei Procol Harum, che resta per dieci settimane in vetta alle classifiche e supera il milione e mezzo di copie vendute. Seguono altri successi senza tempo come Io per lei, Applausi, Eternità, Portami tante rose, Sha la la la e Perché ti amo, con cui vinsero Un disco per l’estate nel 1973. Macchia fu notato durante un’esibizione al Santa Tecla da Miki Del Prete, storico collaboratore di Adriano Celentano, che li mise sotto contratto con l’etichetta Kansas. Da quel momento, la carriera della band decollò: partecipazioni a Sanremo (tra cui quella celebre del 1970 con Eternità, in coppia con Ornella Vanoni), al Cantagiro, al Festivalbar, fino a diventare un punto fermo della scena musicale nazionale. Macchia è stato l’unico componente a restare in formazione per tutta la lunga parabola artistica della band, fino al loro ultimo album, 50 anni di applausi, uscito per celebrare il mezzo secolo di carriera.

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