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Vacanze sempre più costose anche in Romagna, la frustrazione di Mirko Casadei: «Due gamberi fritti a 25 euro, qualche domanda te la fai»

09 Agosto 2025 - 08:24 Cecilia Dardana
riviera romagnola
riviera romagnola
Figlio d'arte del grande Raoul, Casadei denuncia una situazione su cui grava il peso crescente delle spese familiari. Non solo il conto al ristorante, ma anche i costi del carburante, degli hotel e i pedaggi autostradali

Il turismo in Italia è cambiato, e una delle sue note più amare è proprio il caro prezzi che sembra non avere mai fine. Tra le località più colpite c’è la Riviera romagnola, meta estiva per molti italiani. A confermarlo al Corriere della Sera è anche Mirko Casadei, figlio d’arte del grande Raoul, che non nasconde la frustrazione: «Quando per due gamberi fritti spendi 25 euro — per fortuna non ovunque — qualche domanda te la fai». Sono parole che suonano come un campanello d’allarme per una regione famosa per la vacanza spensierata e alla portata di tutti.

Il turismo nel post-Covid

Il periodo post-Covid ha portato il tutto esaurito. Ma oggi il turismo appare meno entusiasta, quasi dimesso. Casadei lo interpreta come un effetto del peso crescente delle spese familiari: si viaggia meno, si punta su weekend mordi e fuggi, si studiano i conti più di una volta. Anche perché il caro-Romagna non si limita al conto al ristorante: a pesare sul portafogli degli italiani ci sono anche i costi del carburante e degli hotel, i pedaggi autostradali, il traffico. Senza dimenticare l’inquietudine del tempo presente: «La vacanza è spensieratezza. Il contrario di quello che viviamo».

La difficoltà delle strutture ricettive

Anche le strutture ricettive fanno i conti con la crisi. «La piccola pensione da 20-30 camere con la zdaura che fa le tagliatelle non esiste più. Le nuove generazioni fanno fatica a reggere questo modello. Ma poi per aggiornarsi servono grandi investimenti e non tutti hanno la forza di sostenerli». Secondo Casadei, l’identità della Romagna deve tornare a fondarsi su ciò che la rende unica: festa e convivialità. «Siamo ancora identificati come la terra della festa e del divertimento. E da qui dovremmo ripartire. Negli ultimi anni abbiamo avuto un po’ la pancia piena, dimenticando come far fruttare questa cifra». Ha un sogno particolare: «Riaprire le spiagge di notte… un bagno notturno in una spiaggia illuminata. In Romagna devi essere libero di fare le ore piccole».

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