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Mistero a bordo in Costa Smeralda: 21enne trovato morto su uno yacht, forse a causa delle esalazioni tossiche uscite dal wc chimico

10 Agosto 2025 - 11:14 Cecilia Dardana
giovanni marchionni
giovanni marchionni
Giovanni Marchionni, 21 anni, operaio in un cantiere navale di Licola, è stato trovato riverso a bordo dello yacht di un imprenditore flegreo. Verifiche anche sull’eventuale inquadramento della vittima

Una vacanza di lusso trasformata in tragedia. Il corpo senza vita di Giovanni Marchionni, 21 anni, operaio in un cantiere navale di Licola, è stato trovato riverso a bordo dello yacht di un imprenditore flegreo, ormeggiato nel porticciolo di Marina di Portisco, in Costa Smeralda. La Procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, e l’autopsia, in programma mercoledì presso l’istituto di medicina legale di Sassari, sarà il primo passo per fare luce su un caso che presenta ancora molti punti oscuri.

L’ipotesi delle esalazioni tossiche

Secondo una prima ricostruzione, la morte del giovane potrebbe essere stata provocata da esalazioni tossiche fuoriuscite dal wc chimico dell’imbarcazione, forse a causa di un malfunzionamento delle batterie dell’impianto. Lo yacht è stato posto sotto sequestro per consentire gli accertamenti tecnici. Le indagini dovranno stabilire non solo la causa precisa del decesso, ma anche la dinamica della notte in cui Giovanni ha perso la vita. Al momento della tragedia, gli altri occupanti della barca non erano a bordo.

Il nodo del ruolo di Giovanni Marchionni a bordo

Uno dei punti centrali dell’inchiesta riguarda la presenza stessa del giovane sullo yacht: Giovanni era lì come amico dell’imprenditore, come ospite occasionale, oppure stava lavorando – magari senza contratto – come guardiano o skipper? Gli avvocati Maurizio Capozzo e Gabriele Satta, che assistono i genitori del ragazzo, vogliono fare chiarezza: «La famiglia nominerà un proprio consulente per l’autopsia – spiega Capozzo –. Ci chiediamo: perché Giovanni è rimasto solo tutta la notte a guardia della barca?». Se dovesse emergere che il giovane stava svolgendo un’attività lavorativa senza tutele, il caso assumerebbe anche la dimensione di un incidente sul lavoro irregolare.

I rischi chimici

Dopo l’autopsia, la Procura valuterà se affidare a un perito un esame approfondito degli impianti dello yacht per verificare la presenza di gas tossici. Alcune sostanze impiegate nei wc chimici o nelle batterie di bordo possono rilasciare vapori letali in spazi chiusi, ma resta da capire come e perché le concentrazioni abbiano raggiunto livelli tali da uccidere un giovane in piena salute.

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