La furbata Raoul Bova che registra il marchio «occhi spaccanti». Chi lo usa ora paga caro: la mossa dell’attore dopo lo scandalo


Gli «occhi spaccanti» della modella Martina Ceretti saranno solo di Raoul Bova. L’attore romano ha infatti deciso di registrare all’Ufficio Brevetti l’espressione, diventata virale su tutti i social media dopo che era scoppiato lo scandalo della relazione extra coniugale e della tentata estorsione a partire proprio dai messaggi e dagli audio WhatsApp. Secondo Repubblica, lo scorso 5 agosto Raoul Bova avrebbe deciso di muovere un altro passo nella vicenda e cercare di bloccare la diffusione dei video proprio tramite un brevetto.
La mossa all’Ufficio Brevetti
«Buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti», iniziava così uno degli audio che Bova avrebbe inviato alla modella 23enne e che Fabrizio Corona avrebbe poi diffuso nella sua puntata di Falsissimo. Stando alla sua legale, Michela Carlo dello studio Bernardini De Pace, Bova avrebbe chiesto di registrare due marchi: sia la formula «occhi spaccanti» che l’intera prima frase dell’audio. Una mossa che, vista la popolarità dell’audio che era diventato un vero e proprio trend sul web, servirebbe a «far cessare la diffusione dei video», soprattutto a scopo commerciale.
L’ironia di Napoli e Ryanair
Al momento le pratiche sono ancora in fase di esame, ma delle mosse di questo genere erano già state preannunciate dopo che il Napoli Calcio e l’account italiano della compagnia low cost Ryanair avevano usato quella frase in un video e in un post promozionale. Il 6 agosto scorso, il Garante della privacy ha anche aperto un’istruttoria per «accertare eventuali violazioni della normativa». Di certo, chi vorrà usare quell’espressione dovrà fare i conti con l’attore, che potrebbe rivalersi con una causa di risarcimento a questo punto per uso di marchi registrati. Un reato, il 473 del codice penale, che se commesso può valere anche quattro anni di carcere o multe anche da 35 mila euro.