Genova, 30enne morta dopo esser caduta dalle scale. Il compagno è indagato per omicidio preterintenzionale


«Mia figlia non si è suicidata. Era l’unica che portava soldi in casa. Lui usava i soldi di lei per fare le serate che animava». Queste le parole della mamma di Evelin Moori Chamorro, cittadina peruviana di 30 anni morta la notte tra domenica e lunedì dopo esser caduta dal sesto piano dopo una lite con il compagno avvenuta nella palazzina in cui vivevano, nel quartiere San Martino a Genova. Marlo Stephano V. C., fidanzato della giovane, è indagato per omicidio preterintenzionale.
L’autopsia sul corpo di Evelin Moori Chamorro
La procura ha disposto l’autopsia sul corpo della 30enne, che verrà eseguita dal medico legale Davide Bedocchi. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per potere consentire al compagno della donna, difeso dagli avvocati Chiara Mariani e Luca Barontini, di nominare un proprio consulente. I vicini hanno confermato la lite, ma nessuno ha assistito agli istanti in cui la giovane sarebbe precipitata nel vano scale, facendo un volo di circa sei metri. Gli inquirenti non escludono che la caduta di Evelin possa essere stata causata da una spinta o da uno schiaffo, anche se il 37enne nega ogni coinvolgimento avendo dichiarato di non esser stato presente al momento della caduta. La polizia sarebbe già intervenuta nell’abitazione della coppia almeno due volte in passato, sempre per altri litigi. Nei confronti dell’uomo però non sono mai scattate denunce per maltrattamenti.