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È morto Giorgio Armani: addio allo stilista che ha rivoluzionato il mondo della moda. Aveva 91 anni

04 Settembre 2025 - 15:22 Ugo Milano
giorgio armani morto
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Lo comunica il gruppo con una nota. L'invenzione del suo impero nel 1965, poi una vita di successi mai eguagliati

Giorgio Armani è morto. Lo comunica il gruppo con una nota. Lo stilista e imprenditore milanese aveva compiuto 91 anni lo scorso 11 luglio. È il suo stesso gruppo, con una nota ufficiale, ad annunciare la scomparsa del suo «ideatore, fondatore e instancabile motore». Giorgio Armani, anzi il “Signor” Armani come veniva chiamato dai collaboratori, «si è spento serenamente». La camera ardente inizierà sabato 6 settembre, dalle ore 9 alle ore 18, e durerà fino al giorno successivo domenica 7 settembre presso l’Armani/Teatro di via Bergognone 59, a Milano. I funerali si svolgeranno in forma privata, come espressamente richiesto da Armani.

L’infanzia e l’ingresso nella moda

Nato l’11 luglio 1934 a Piacenza, terzo di tre figli, dopo la Seconda Guerra Mondiale si trasferisce a Milano. Qui, durante il liceo, si appassiona agli uomini e alle donne. Anzi, come ha detto più volte lui stesso, «ai corpi». La via immediata è quella che porta a medicina. Dopo tre anni capisce che la sala operatoria e gli ospedali non fanno per lui, i corpi li vuole curare in un altro modo. Dal 1957 va a lavorare alla Rinascente, perché la moda – grazie alla sorella Rosanna, modella – ce l’aveva sempre avuta nella coda dell’occhio. Si occupa di allestire vetrine, un lavoro apparentemente asettico che lui però porta avanti con uno stile tutto suo. E proprio così viene notato nel 1964 da Nino Cerruti, che lo prende con sé e gli affida una sua linea di abbigliamento.

L’invenzione di Armani e l’esplosione globale del brand

È così, a trent’anni in una Milano in pieno boom economico, che inizia la leggenda di re Giorgio. Un’avventura che Armani compie a braccetto con Sergio Galeotti, un giovane intraprendente come lui che aveva conosciuto pochi anni prima. Nel 1975 nasce la Giorgio Armani, e con lei compare – letteralmente – il termine stilista: «Io non sono né un couturier né un sarto ma mi sentito uno che crea uno stile, uno stilista», diceva Armani. L’esplosione a livello globale arriva solo cinque anni più tardi, quando i suoi vestiti indossati da Richard Gere finirono sul grande schermo di Hollywood in American gigolò. Da lì Armani non si è più voltato indietro. Nel 1982 si prende la copertina del Time, poi arrivano Emporio Armani, EA7, profumi, beauty, hotel, occhiali, palazzi, barche, dimore, sport e chi più ne ha più ne metta. L’attività non frena neanche dopo la tragica scomparsa di Galeotti nel 1985, quando Giorgio Armani dovette prendere su di sé anche tutta la parte imprenditoriale dell’impero.

La «rivoluzione sussurrata» e l’ultimo gesto d’amore per Galeotti

«Ho cambiato il modo di vestire di uomini e donne, e questa è una delle soddisfazioni più grandi», diceva qualche giorno fa. «Ho fatto la mia rivoluzione, sottile e sussurrata, ma pesante. Scardinando delle regole dell’abbigliamento che c’erano da 30-40 anni». Sempre al fianco delle sue passerelle, sempre in prima fila a vedere le partire della sua Olimpia Milano di basket, meglio nota come EA7. Sempre, fino all’ultimo minuto, con le mani in pasta a tenere alto, anzi altissimo, il nome e la fama del suo impero. Fino all’ultimo gesto, un sogno realizzato acquistando La Capannina di Forte dei Marmi. Proprio quel locale dove, decenni fa, incontrò Sergio Galeotti.

La reazione del sindaco di Milano Beppe Sala

Lunedì 8 settembre, giorno dei funerali di Giorgio Armani, sarà lutto cittadino a Milano. Lo ha deciso il sindaco, Giuseppe Sala, per il quale lo stilista «è stato e resterà per sempre uno dei massimi rappresentanti della moda italiana e milanese nel mondo». Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha tenuto a ricordarlo con affatto, dopo aver appreso la recente notizia della sua scomparsa. «Armani era un uomo pieno di talento e di interessi, capace di portare nelle sue creazioni lo stile sobrio ed elegante della sua personalità, misurato, mai eccessivo – ha commentato Sala in una nota – A Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città».

Foto copertina: ANSA/Daniel Dal Zennaro | Giorgio Armani durante la Milano Fashion Week del 2025

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