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«Israele all’Eurovision 2026? Noi non ci saremo», anche l’Irlanda minaccia il forfait dopo Spagna e Slovenia

11 Settembre 2025 - 19:30 Alba Romano
israele eurovision irlanda spagna
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Dopo le proteste delle passate edizioni, arrivano le prime prese di posizioni ufficiali delle emittenti pubbliche europee

L’Eurovision 2026 rischia di perdere pezzi pregiati ancora prima di essere all’orizzonte. Quando mancano ancora mesi alla chiusura delle adesioni dei singoli Paesi, aumentano le emittenti nazionali che minacciano di boicottare la competizione canora se anche l’anno prossimo sarà ammesso Israele. Dopo che la Slovenia e la Spagna avevano già anticipato la loro netta posizione, anche l’irlandese RTÉ ha comunicato agli organizzatori dell’Eurovision Song Contest il medesimo «aut aut». «Spetta a ciascun membro decidere se partecipare o meno al concorso e noi rispetteremo qualsiasi decisione delle emittenti», ha fatto sapere il direttore dell’Eurovision, Martin Green. 

Le contromosse dell’Eurovision

Che la partecipazione di Israele sia il tema principale della kermesse europea di certo non sorprende, dato che da due anni a questa parte ci sono proteste sempre più insistenti e minacce di ritiro. Ora le emittenti iniziano a fare le prime mosse concrete. Un’evoluzione che il comitato organizzatore si aspettava, tanto che aveva già deciso di prorogare la data ultima per aderire al Song Contest da ottobre a dicembre. «La decisione finale sulla partecipazione dell’Irlanda verrà presa una volta presa la decisione dell’Ebu (European broadcasting union, ndr)», ha fatto sapere RTÉ. «Riteniamo che la partecipazione di Israele sarebbe inaccettabile, data la continua e spaventosa perdita di vite umane a Gaza. Siamo inoltre profondamente preoccupati per l’uccisione mirata di giornalisti a Gaza, per il diniego di accesso al territorio ai giornalisti internazionali e per la difficile situazione degli ostaggi rimasti». 

La rinuncia di Spagna e Slovenia: «Abbiamo chiesto l’espulsione di Israele, o noi o loro»

L’Eurovision Song Contest si terrà a Vienna il prossimo maggio, con circa 37 Paesi concorrenti e oltre 160 milioni di spettatori. La Spagna è la prima big ad aver preso posizione: «Abbiamo chiesto l’espulsione di Israele dall’Eurovision all’inizio di quest’anno. Se Israele partecipa e se non riusciamo a farlo espellere, allora dovremo prendere provvedimenti [come il ritiro]. Non credo che possiamo normalizzare la partecipazione di Israele ai forum internazionali come se nulla fosse accaduto», ha detto sapere il ministro della Cultura Ernest Urtasun. La Slovenia ha seguito a ruota, come ha ufficializzato la tv di Stato RTVSLO. Vista la delicatezza del tema, la Ebu ha disposto la nomina di un consulente esterno incaricato di intavolare un dialogo con le diverse televisioni pubbliche per capire come muoversi. Ed eventualmente optare per un vero e proprio voto sulla partecipazione di Israele

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