Enzo Iacchetti dopo la sfuriata in tv su Gaza: «Mi minacciano di morte. Sto perdendo lavoro ma non me ne pento. I politici? Figura di m***a morale»


Il lavoro diminuisce e gli insulti sui social si trasformano in minacce di morte: è la nuova quotidianità di Enzo Iacchetti dopo il litigio in diretta tv in cui ha dato del «fascista» a Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele. Lo ha rivelato il volto storico di Striscia la notizia in una lunga intervista a Fanpage: «Non so perché il mio mestiere sta rallentando, cioè io sto perdendo parecchio lavoro. Non mi vuole vedere più nessuno». Nonostante questo, però, non ha intenzione di ritrattare la sua netta posizione di condanna di Israele: «Ho sfondato la quarta parete del televisore. Il mio è stato un atto di supplenza morale perché chi dovrebbe parlare tace».
La rabbia contro Mizrahi: «Ha detto troppe puttanate»
Lo scontro, in diretta su È sempre Cartabianca, è scoppiato dopo la provocazione di Mizrahi: «Definisci bambino». A quel punto Iacchetti si è scaldato fino a minacciare di prenderlo a pugni: «Ha detto una porcata, è andato lì per fare propaganda. Dentro di loro esiste il male, quello che ha detto neanche il diavolo avrebbe il coraggio di dire». E proprio per questo le urla e i toni forti sarebbero giustificati: «La rabbia che ho manifestato è sintomo di una ferita grande. Io non dormo la notte. Non dormo perché ho pena di questa gente». Ma Iacchetti spiega che la minaccia di picchiare Eyal Mizrahi non era concreta: «Non l’avrei mai toccato. Non ho mai picchiato nessuno, non uccido neanche le zanzare. Ma lui è scappato, aveva anche la coscienza molto sporca per le puttanate che ha detto».
Iacchetti e la rabbia verso la classe politica: «Figura di merda morale»
Quell’ospitata ha però avuto un enorme impatto sulla sua vita: «Mi arrivano i complimenti per strada, la gente mi abbraccia. Poi dall’altra parte mi danno dell’ubriacone, del miliardario, che a Striscia la notizia ora non lavoro più». E poi le minacce di morte. Eppure la preoccupazione di Enzo Iacchetti è rivolta alla classe politica: «Perché non interviene lei, il capo del governo (Giorgia Meloni, ndr)? Non interviene perché è una donna intelligente ed è cosciente di avere un gruppo di incapaci nel suo governo, si sta rendendo conto che non riesce più a tenere delle persone ignoranti. Ignoranti nel senso che ignorano», precisa citando il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. Dall’altra parte, però, la sinistra non ha manifestato solidarietà: «Mi auguro di aver contribuito a una loro piccola figura di merda morale».