Elezioni regionali Marche 2025, il centrodestra avanza, Pd e M5S perdono terreno. Come sono cambiati gli equilibri tra i partiti dal 2020 ad oggi


Cresce il fascino per il centrodestra nella Regione Marche. Il Pd arretra, mentre la Lega fa un netto balzo indietro. Sono le prime analisi che emergono confrontando la seconda proiezione di SWG sui risultati delle elezioni regionali 2025 nelle Marche con i dati elettorali della tornata del 2020. Si tratta di due contesti molto diversi, dato che allora le Marche votarono a soli tre mesi dalla riapertura post-pandemia da Covid-19. I mutamenti sociali avvenuti negli anni successivi si riflettono inevitabilmente anche negli equilibri interni alle coalizioni.
Il centrodestra nel 2020
Nel 2020 il centrodestra vinse compatto, portando Francesco Acquaroli alla presidenza con il 49,1%. La coalizione era sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia, Udc-Popolari Marche, Forza Italia e alcune liste civiche. In quell’occasione, la Lega risultò il partito trainante, con il 22,4% dei consensi, seguita da Fratelli d’Italia al 18,7% e Forza Italia al 5,9%.
FdI cresce e la Lega arretra
Oggi la situazione si è profondamente trasformata. Consultando i dati della seconda proiezione di SWG per La7, Fratelli d’Italia emerge come prima forza della coalizione, con un risultato del 24,1%. Forza Italia è data in crescita al 9%, mentre la Lega di Matteo Salvini arretra vistosamente: il suo consenso si attesta all’8,7%.
Il centrodestra nelle politiche del 2022
Guardando alle elezioni politiche del 2022, che portarono Giorgia Meloni al governo, Fratelli d’Italia si era già confermato primo partito del centrodestra con il 25,98%. Nelle Marche, però, il partito ottenne un risultato ancora più alto, pari al 29,1%. Rispetto a quel dato, nelle regionali del 2025 si registra una flessione di circa sei punti percentuali. La Lega perde circa un punto percentuale rispetto all’8,8% ottenuto allora su scala nazionale, mentre Forza Italia cresce, superando l’8,11% registrato nella stessa tornata sempre a livello nazionale.
Centrosinistra nel 2020: nessun campo largo
Nel 2020 gli equilibri nel centrosinistra erano ben diversi: non esisteva ancora un’alleanza organica tra le forze progressiste. Il cosiddetto “campo largo” non era stato costruito, e Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si presentarono divisi, con due candidati separati: Maurizio Mangialardi per il centrosinistra, che ottenne il 37,3%, e Gian Mario Mercorelli per il M5S, fermo all’8,6%. In termini di voti di lista, il Pd prese il 25,1%, mentre il Movimento 5 Stelle il 7,1%. Avs non era ancora presente.
Il centrosinistra oggi
Guardando al presente, il centrosinistra registra una flessione significativa: il Partito Democratico cala di circa 5,1 punti percentuali, passando dal 25,11% al 20%, mentre il Movimento 5 Stelle perde circa 1,3 punti, scendendo dal 7,1% al 5,8%. Una perdita di consenso complessiva dunque. Alleanza verdi e sinistra si attesta intorno al 4,4%
Le politiche del 2022
Confrontando i dati con le elezioni politiche del 2022, il Partito Democratico si attestò al 20% nelle Marche a fronte del 19% su scala nazionale. Lo stesso risultato viene confermato anche alle regionali del 2025, segnalando una sostanziale stabilità del consenso per i dem nella regione. Alleanza Verdi e Sinistra si fermò al 3,64% nella tornata elettorale del 2022 su scala nazionale e oggi risulta in crescita. Il Movimento 5 Stelle, che allora si presentò da solo, ottenne il 15,43%, ma oggi subisce una netta flessione.