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Hamas chiede modifiche al piano di pace di Trump. L’incontro in Qatar con i vertici: i nodi su disarmo, esilio e ritiro di Israele

01 Ottobre 2025 - 15:49 Ugo Milano
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Intanto l'Idf prende il controllo del corridoio Netzarim: stop ai rientri dei civili a Gaza City

Ancora non è arrivata una risposta ufficiale da parte di Hamas al piano illustrato da Donald Trump per porre fine alle operazioni militari israeliane a Gaza. Ma secondo il canale saudita Al-Sharq, che cita fonti informate sul dossier, i miliziani palestinesi hanno chiesto ai mediatori di apportare alcune modifiche al documento. La riserva principale riguarderebbe il coinvolgimento degli Usa nell’amministrazione della Striscia: il gruppo terroristico rifiuta il ruolo di qualsiasi organismo internazionale e insiste sul fatto che debbano essere i palestinesi, anche se apolitici, a gestire l’enclave. Le altre richieste riguarderebbero invece tre clausole: il disarmo di Hamas, l’esilio dei suoi leader e la necessità di ottenere garanzie per un ritiro completo dell’Idf (l’esercito israeliano) dalla Striscia.

L’incontro a Doha per convincere Hamas

Secondo le stesse fonti citate da Al-Sharq, ieri – martedì 30 settembre – si è tenuto un incontro a Doha con i rappresentanti di Qatar, Egitto e Turchia. Tutti e tre i Paesi arabi avrebbero «incoraggiato Hamas ad accettare la proposta». I miliziani palestinesi hanno chiarito che «sono necessarie garanzie internazionali» e che necessitano di altri «due o tre giorni» per definire la propria posizione. Il piano di pace di Trump ha già incassato l’appoggio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, presente alla Casa Bianca al momento dell’annuncio, e potrebbe mettere fine alla sfiancante pressione militare che l’Idf esercita sulla Striscia di Gaza da quasi due anni.

Stop ai rientri a Gaza City

Nel frattempo, l’Idf continua la sua offensiva sull’enclave palestinese. Un portavoce dell’esercito israeliano ha fatto sapere che è stato raggiunto il controllo operativo sul Corridoio Netzarim, nel nord della Striscia di Gaza, e che adesso l’asse è stato chiuso all’ingresso da sud. Questo impedisce ai cittadini palestinesi di fare rientro a Gaza City, la città più grande e popolosa dell’enclave. «Le truppe hanno agito per interrompere le capacità operative di Hamas nella zona», aggiunge l’Idf.

Foto copertina: EPA/Mohammed Saber | Un’area di Gaza City distrutta dai bombardamenti israeliani, 30 settembre 2025

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