Sciopero del 3 ottobre per Flotilla e Gaza: i sindacati confermano la protesta, per il Garante è «illegittimo». A rischio scuole, ospedali e trasporti: le fasce garantite


Lo sciopero generale di venerdì 3 ottobre è confermato dalle organizzazioni sindacali, che presenteranno un ricorso al giudice del lavoro contro la delibera della Commissione di garanzia sugli scioperi che lo ha dichiarato «illegittimo» perché «viola l’obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90». L’esame, in questo caso, richiederà alcuni giorni. Ma a prescindere dalla decisione che sarà adottata dal giudice non potranno esserci sanzioni o multe per i lavoratori che hanno aderito alla protesta: in assenza di una precettazione, infatti, l’eventuale sanzione – se comminata – si applica alle organizzazioni sindacali che hanno proclamato il fermo e non può superare i 50mila euro.
La conferma di Landini
«Il nostro sciopero è pienamente legittimo perché noi l’abbiamo fatto rispettando la legge 146 che prevede che di fronte a violazioni costituzionali, la messa in discussione della salute e sicurezza dei lavoratori c’è la possibilità di fare lo sciopero senza il preavviso», ha detto a RaiNews24 il segretario generale della Cgil Maurizio Landini confermando l’agitazione di domani. «Anzi – ha aggiunto Landini – impugniamo la delibera della Commissione e se questa dovesse comportare verso l’organizzazione sindacale delle sanzioni siamo pronti a impugnare anche quelle. Non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali», non sono tutelati «nostri connazionali arrestati in acque libere» da Israele.
Perché il Garante ha dichiarato illegittimo lo sciopero
Secondo il Garante non sarebbe «conferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo “nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”». L’Autorità ha immediatamente contattato i sindacati, ricordando loro che «il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento».
La reazione di Salvini: «No a prove di forza»
Dopo la pubblicazione della nota della Commissione, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha comunicato di rinunciare alla precettazione delle proteste: «In questa fase delicata, Salvini non ritiene utili prove di forza e anzi si appella a sindacati, lavoratori e organizzazioni affinché scelgano la responsabilità e il rispetto delle regole». Secondo quanto si legge, il vicepremier sarebbe intenzionato a «presentare una informativa sugli scioperi nel settore trasporti» nel Cdm di stasera. Proponendo un inasprimento delle sanzioni previste per i lavoratori che «incrociano le braccia senza rispettare le regole», a oggi da 2.500 a 50mila euro.
Lo sciopero della Cgil e l’ennesimo venerdì nero
Il 3 ottobre l’Italia rischia di bloccarsi di nuovo per lo sciopero generale indetto da Cgil e Usb in solidarietà con la Global Sumud Flotilla. Allo sciopero nazionale proclamato dal sindacato guidato da Maurizio Landini si stanno unendo diverse categorie di lavoratori, dal mondo dello spettacolo ai tassisti fino alle forze dell’ordine. Quali e quanti lavoratori potranno aderire alla protesta è ancora in fase di definizione. In ogni caso, il segretario della Cgil Maurizio Landini aveva assicurato che i servizi essenziali dovrebbero essere garantiti. Ma sullo stesso sito del sindacato vengono indicate le adesioni allo sciopero dei lavoratori in settori come la sanità e la scuola.
Quali sono i servizi essenziali
Con «servizi pubblici essenziali» si intendono tutti quei servizi che garantiscono ai cittadini di godere dei diritti della persona tutelati dalla Costituzione. Tra questi si contano la sanità e l’igiene pubblica, la protezione civile, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, il funzionamento delle dogane, l’approvvigionamento di energia e risorse naturali, la scuola e l’amministrazione della giustizia.
Treni e trasporto pubblico locale
I treni rimarranno fermi a partire dalle 21.01 del 2 ottobre fino alle 20.59 del 3 ottobre, per un’astensione dal lavoro in realtà già annunciata dalle sigle sindacali nei giorni scorsi. Sono garantiti i treni a lunga percorrenza, secondo gli accordi con le aziende e rientranti nel periodo interessato dallo sciopero, sia quelli programmati nelle fasce orarie 6-9 e dalle 18 alle 21 di venerdì. Per il trasporto locale, ogni azienda comunicherà se è prevista l’adesione o meno alla protesta. In ogni caso, le fasce garantite del servizio varieranno di città in città.
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Lo sciopero di aerei e taxi
Anche molti aerei rimarranno a terra a partire dalla mezzanotte tra giovedì 2 e venerdì 3, pur rispettando due fasce di garanzia: dalle 7 alle 10 di mattina e dalle 18 alle 21 di sera. Ci saranno in ogni caso alcuni voli garantiti, per evitare di paralizzare completamente il traffico aereo. Incrocerà le braccia non solo il personale di aria, ma anche quello di terra di tutti gli aeroporti nazionali nonché i controllori di volo. Per protestare contro la condotta di Israele, lesiva del diritto internazionale, anche i taxi si asterranno dal servizio a partire dallo scoccare della mezzanotte di venerdì 3 ottobre.
Gli ospedali e la sanità
Come indicato sul sito della Cgil, lo sciopero per il personale sanitario è articolato dall’inizio del primo turno del 3 ottobre fino alla chiusura dell’ultimo turno di giornata. Pur essendo un servizio essenziale, quello sanitario potrebbe quindi risentire della protesta con drastiche riduzioni dell’offerta per i pazienti.
Lo sciopero delle scuole italiane
Le cattedre e i banchi rimarranno in gran parte vuoti durante la giornata di venerdì 3 ottobre. «Secondo l’accordo del 2 ottobre 2020, art. 2 comma 5, i dirigenti scolastici possono adottare misure organizzative per garantire il servizio», ha specificato Cgil in un comunicato. «Tuttavia, se l’adesione annunciata rende impossibile l’erogazione del servizio, la scuola può essere chiusa».
L’annuncio di forze dell’ordine e Vigili del fuoco
Alle proteste aderiranno anche i turnisti dei Vigili del fuoco, che si asterranno dal servizio per quattro ore dalle 9 alle 13. Il personale giornaliero e amministrativo, invece, incrocerà le braccia per tutto il venerdì. Un’iniziativa presa anche dal sindacato della Polizia di stato: «Non è più possibile tacere rispetto alla reazione feroce e devastante di chi oggi governa purtroppo Israele, che punta al massacro di un intero popolo. Chi come noi ha giurato fedeltà alla Costituzione italiana e basa la propria azione sul rispetto delle leggi e sul principio di legalità, non può tollerare questa situazione». Il Silp ha però comunque condannato qualunque condotta violenta o aggressione contro «uomini e donne in uniforme».
Landini contro Salvini: «Precettare illegittimo, viola il diritto allo sciopero»
Intanto continua il braccio di ferro tra Maurizio Landini e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: «Lo sciopero è legittimo, e una precettazione da parte del ministro Salvini sarebbe contro la legge 146 e metterebbe in discussione il diritto di sciopero», ha ribadito il segretario della Cgil rivendicando il diritto a non dare preavviso nei casi in cui si incrocino le braccia «in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori». Ed è proprio il punto che, in attesa di una decisione definitiva, la Commissione di garanzia sugli scioperi ha sottolineato: «Proclamare scioperi senza queste caratteristiche equivarrebbe a porsi in una situazione di illegittimità e con azioni contrarie al dettato (e allo spirito) della legge 146».