«Lo smartphone? Al massimo due ore al giorno»: la città giapponese che prova a “educare” i suoi abitanti


Lo smartphone? Al massimo due ore al giorno. È la direttiva di Toyoake, cittadina giapponese, nata con l’obiettivo di avere un rapporto più sano con la tecnologia, ha detto il sindaco Masafumi Kouki all’agenzia di stampa Afp. Anche se, ha precisato, la polizia non interverrà certo per arrestare chi lo rifiuterà. «Anche sui treni, tutti fissano i loro telefoni, nessuno parla più», ha spiegato Kouki. Aggiungendo: «Volevo creare un’opportunità per i nostri residenti di riflettere sulla questione».
L’ordinanza locale
Il consiglio comunale ha approvato l’ordinanza locale con 12 voti favorevoli e 7 contrari. Si applicherà sia agli adulti che ai bambini. L’obiettivo non è imporre sanzioni per il superamento del limite, ma piuttosto incoraggiare l’autoregolamentazione. All’epoca della proposta l’opposizione fu quasi unanime in città, Ma molti cittadini hanno cambiato idea quando hanno scoperto che il «limite giornaliero» non includeva il tempo dedicato al lavoro o allo studio e che si trattava di una raccomandazione, dice il sindaco. Kouki ha due figli di 10 e 7 anni, che non possiedono uno smartphone. Anche se il più grande a volte prende in prestito quello della madre. La sua famiglia ora evita gli schermi durante i pasti.