Lega, evitato lo scontro al Consiglio federale: tramonta il modello bavarese di Luca Zaia


Tramonta l’ipotesi del “modello bavarese” auspicato da Luca Zaia. E nessuna resa dei conti per il vicesegretario Roberto Vannacci. Secondo quanto trapela, l’ex generale avrebbe riconosciuto, davanti alla cerchia ristretta del Consiglio federale del Carroccio, che il risultato ottenuto in Toscana «è stato deludente», precisando però che «la colpa non è del singolo, ma di tutti». Sono alcuni dei punti emersi dal Consiglio che si è tenuto, oggi, 21 ottobre, nella sede storica della Lega, in via Bellerio, a Milano. Un incontro convocato per tirare le somme dopo i primi appuntamenti elettorali regionali in cui il partito ha mostrato segni di flessione, in particolare in Toscana, territorio di appartenenza del generale.
Presenti, oltre al segretario Matteo Salvini, tutti i vertici della Lega: il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. Sia Luca Zaia che Roberto Vannacci non erano fisicamente presenti al Consiglio federale, ma si sono collegati in videoconferenza, cosa che sicuramente ha contribuito a stemperare gli animi. Assente il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che sta seguendo gli ultimi lavori di finitura della Legge di bilancio.
Superato il modello bavarese
Un confronto sulle diverse anime del partito c’è stato, ma pacato: da un lato i filo-Zaia, che continuano a sognare una Padania federale ispirata al vecchio progetto politico di Umberto Bossi; dall’altro i “vannacciani”. Nelle ultime settimane, Zaia (che non ama l’attuale assetto della Lega, su cui pesa l’impronta del generale) ha rilanciato l’idea del “modello Csu/Cdu” da applicare al partito: un sistema tedesco con due partiti distinti, ognuno libero di condurre le proprie battaglie, ma uniti al momento del voto per le politiche o le europee.
Sul tema del modello Csu/Cdu, tuttavia, fonti interne riferiscono che «zero di zero» è stato detto durante il vertice. Il tema può dirsi tramontato. Al contrario, è stato tratto il tema dell’assetto Lega. Secondo fonti, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, avrebbe esordito dicendo: «Io non ho nulla contro Vannacci, ma la Lega è una sola».
Le elezioni regionali
L’attenzione si è concentrata anche sull’analisi delle regionali. Sono stati esaminati i risultati in Calabria, Marche e Toscana, con l’obiettivo di ricompattare il partito in vista della vera sfida: il Veneto. Non a caso, il Consiglio federale si è aperto con un applauso al “doge” uscente, e ad Alberto Stefani, il nome su cui punta la Lega per raccoglierne l’eredità a Palazzo Balbi.
Tassazione delle banche
Nel corso della riunione, c’è stato anche un passaggio dedicato al tema della tassazione delle banche prevista nella legge di bilancio. Secondo quanto emerso, Matteo Salvini avrebbe espresso un parere favorevole, ritenendo la misura “giusta”.