Simulò un incidente domestico per spiegare la morte del marito: arrestata una 81enne accusata di omicidio

Era indagata già da mesi e questa mattina Leda Stupazzoni, una donna di 81 anni residente a Castel d’Aiano (Bologna), è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso il marito Roberto Berti. All’epoca del fatto, avvenuto quasi un anno fa, la donna aveva spiegato con un incidente domestico le gravi ferite del marito, per le quali lei stessa aveva chiamato i soccorsi. La sua versione, però, così come le numerose ferite sul corpo della vittima, non avevano convinto gli inquirenti. Sospettando che la dinamica fosse stata un’altra, la signora era stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio, senza l’adozione di misure cautelari. Fino ad oggi, quando a fronte di incongruenze, contraddizioni e tracce di sangue della donna, il nucleo investigativo di Bologna, con il supporto della compagnia di Vergato, ha eseguito la misura di arresto per il reato di omicidio volontario.
La dinamica della morte
Lo scorso 23 novembre, ai soccorritori arrivati sul posto dopo la chiamata, la donna aveva riferito di un incidente domestico: il marito, ottantenne, sarebbe precipitato dal tetto di casa, cadendo sopra un vaso e procurandosi ferite fatali al collo e al capo, di cui una particolarmente profonda alla gola. Sul corpo dell’uomo, tuttavia, sono state trovate almeno 40 ferite inferte da un oggetto affilato, compatibile appunto con il coccio di un vaso, che hanno portato da subito gli inquirenti a escludere la versione della consorte. Inoltre, la donna presentava una ferita alla mano e il suo sangue era presente sui cocci del vaso. Infine, all’interno della casa c’erano segni di trascinamento e in bagno sono stati trovati un paio di stivaletti sporchi di sangue.
Le violenze all’origine dell’omicidio
La donna, difesa dall’avvocato Valentina Di Loreto, non ha mai cambiato versione e si è sempre proclamata innocente. L’autopsia sul corpo del marito però non le ha dato ragione sulle cause della morte, confermando invece l’ipotesi accusatoria. Resta da chiarire il movente dell’omicidio: la vittima avrebbe sempre trattato la donna con modi burberi e prevaricanti, a volte anche picchiandola, ma non risultano denunce a suo carico. Gli investigatori ora indagano per capire se la donna, dopo anni di conflitti e umiliazioni, possa avere colpito a morte il marito in un impeto di rabbia.
